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Latiano-Madama: Istituto Caterina Scazzeri, una brutta storia di debiti.

Riceviamo e pubblichiamo

   UNA   BRUTTA   STORIA   DI   DEBITI

        Vi racconto una storia anche se lunga: la nascita e la morte dell’Azienda Speciale Caterina  Scazzeri che il Comune fu costretto a chiudere a causa di un debito di circa 600 mila euro che prima o poi qualcuno dovrà onorare. Una volta, ed i più anziani se lo ricordano, la struttura del Pio Istituto Caterina Scazzeri, era volgarmente chiamato “Ospizio” ossia “ricovero di mendicità.” Le Suore, che lo gestivano, provvedevano  con pasti e quantaltro ad assistere gli anziani indigenti.     Negli anni settanta l’Istituto Caterina Scazzeri e l’Orfanotrofio passarono per legge al Comune che amministrò l’Ospizio attraverso l’E.C.A., ossia l’Ente Comunale di Assistenza, del quale io giovanissimo feci parte in qualità di consigliere sotto la presidenza di Peppino Mazzone che lo ristrutturò completamente. Il Pio Istituto Caterina Scazzeri (l’Ospizio) continuò ad assistere gli anziani fino a quando l’amministrazione D’Ippolito per l’esecuzione di alcuni lavori, quali la messa in sicurezza, non chiuse l’Istituto interrompendo anche il rapporto con  le Suore. Effettuati i lavori della messa in sicurezza  la gestione fu affidata ad un privato e col cambio di Amministrazione infine ad una Cooperativa tramite una convenzione triennale,. L’Amministrazione DE GIORGI nel 2010 chiuse il rapporto con la cooperativa ed ebbe l’idea, sbagliatissima, di trasformare l’Ospizio  in Azienda Speciale. Questa decisione, secondo alcuni, scaturiva dal desiderio di nominare sia il Direttore dell’Azienda e sia il Presidente ed i relativi consiglieri di amministrazione.  Scelta questa di più becero sottogoverno.

        Fui contrario a quella trasformazione che portai anche  a conoscenza dei latianesi tramite i media con vari comunicati. Nel 2015 il candidato sindaco Cosimo MAIORANO  nel suo programma e nei comizi pubblici sostenne la tesi, tra le tante altre cose, che non avrebbe mantenuto in vita  l’Azienda Speciale in quanto era solo fonte di debiti. Una volta eletto Sindaco dimenticò la promessa e i pochi debiti contratti durante l’Amministrazione De GIORGI divennero, avendo mantenuto in vita l’Azienda Speciale per altri due anni, una voragine tanto  da essere costretto a chiuderla.

        Il risultato di questa invenzione è stato:

  • la chiusura e il trasferimento degli anziani in un altro comune
  •  il personale che aveva prestato la sua opera licenziato e non pagato;
  • debiti verso i vari fornitori ( farmacie ecc,)
  • debiti verso la cooperativa San Bernardo che vanta un credito di 540 mila euro di cui 150 mila euro solo di interessi per i quali vi sono due decreti ingiuntivi al vaglio della Magistratura;
  • la restituzione alla Regione di una ingente somma per lavori non fatti.

         Sulla vicenda da quando i commissari liquidatori hanno inviato al Comune per l’approvazione i conti consuntivi relativi agli anni 2016, 2017, e 2018 è calato il silenzio più assoluto. Qualcuno sostiene che l’argomento sarà portato alla discussione solo quando sarà barattato con altri argomenti che coinvolgeranno tutta la maggioranza.

        Credo che un Ente Pubblico sia obbligato ad onorare i debiti.

       COME? Non sta a me la soluzione. I responsabili della realizzazione dell’Azienda Speciale e quanti l’hanno pervicacemente avallata portandola alla situazione fallimentare debbono avere il coraggio di affrontare il problema e in qualche modo risolverlo,  individuando anche, se ci sono,  eventuali responsabilità.

      L’unica cosa lieta di questa vicenda è aver evitato che il Pio Istituto Caterina Scazzeri marcisse nell’abbandono; invece grazie al mio suggerimento sarà realizzato in quella struttura un Ospedale di Comunità con, se ne saranno  capaci, la creazione nei rimanenti locali di alcuni ambulatori medici e specialistici per la creazione dei quali vi è già l’impegno dei responsabili regionali. Facendo ciò  non solo non tradiamo lo spirito che portò alla sua realizzazione ma semmai ampliamo e miglioriamo il suo utilizzo originale

         Alla prossima storia; questa è solo una delle tante.

VITTORIO MADAMA

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