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Brindisi: Accesso ai servizi sanitari, sette progetti della Asl per l’assistenza alle fasce deboli

Contrastare la povertà sanitaria e garantire un accesso equo ai servizi sanitari alle fasce deboli della popolazione. Questo è l’obiettivo principale di Equità nella Salute 2021-2027, il programma nazionale del Ministero della Salute, cofinanziato dall’Unione Europea, in collaborazione con l’Inmp, l’istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà.

L’Asl Brindisi partecipa con sette azioni pratiche per portare agli strati sociali più fragili le cure che non sempre sono accessibili a tutti. I beneficiari degli interventi nella provincia di Brindisi sono 13.500 attraverso Medicina di prossimità, servizi con unità mobili e sportelli sanitari itineranti: il totale finanziato è di circa 3 milioni e 800mila euro.

Il programma si concentra in particolare sulle sette regioni con maggiori difficoltà nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e si allinea al Pilastro europeo dei diritti sociali. Il progetto mira a ridurre le disparità nell’accesso alla salute, promuovendo un sistema sanitario più inclusivo e attento ai bisogni dei cittadini, soprattutto delle fasce più vulnerabili.

L’iniziativa è stata presentata oggi, 13 novembre, nella sala Appia della direzione generale della Asl Brindisi, dove il direttore generale Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, la direttrice amministrativa Loredana Carulli, il responsabile scientifico del progetto Raffaele Quarta e quello amministrativo Mariaconcetta Spagnolo hanno illustrato gli interventi previsti.

“La salute – ha detto il dg – non è una questione solo di cura della persona ma anche della sua dignità. Questi sono progetti che non rappresentano la soluzione definitiva ma servono a ridurre le disuguaglianze tra le fasce di popolazione più fragili. L’iniziativa si integra con la prossima apertura dell’ambulatorio solidale San Giuseppe Moscati – Croce Rossa Italiana nell’ex ospedale Di Summa”.

Gigantelli ha aggiunto che “i progetti si sviluppano su un arco temporale di cinque anni con l’obiettivo di intervenire sulle barriere invisibili che sono sociali, economiche e culturali. Vogliamo mettere in piedi un nuovo modello di intervento che affronta il tema della povertà sanitaria con una metodologia innovativa. La finalità è declinare tutte le attività che già svolgiamo in un’ottica di prossimità”.

Carulli, inoltre, ha affermato: “Siamo di fronte a un costante aumento della povertà sanitaria fra le fasce fragili che vogliamo fronteggiare con l’assistenza di prossimità”.

Per raggiungere lo scopo, il programma adotta una serie di strategie mirate ai vari settori di intervento: riduzione delle disuguaglianze, cioè garantire a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro condizione socio-economica e geografica, l’accesso a servizi sanitari di qualità; potenziamento dei servizi, cioè migliorare l’offerta sanitaria nelle aree svantaggiate attraverso interventi mirati e innovativi, come la medicina di prossimità e gli ambulatori mobili; prossimità e outreach, cioè raggiungere le fasce di popolazione che difficilmente accedono ai servizi tradizionali, portando l’assistenza sanitaria direttamente sul territorio; multidisciplinarietà, cioè promuovere un approccio integrato e multidisciplinare per rispondere in modo efficace ai bisogni complessi dei cittadini; collaborazione e co-progettazione, cioè stimolare la collaborazione tra istituzioni, enti del Terzo settore e comunità locali per creare un sistema di welfare più coeso e partecipato.

“Il programma – ha spiegato Quarta – interviene per rafforzare i servizi sanitari e rendere più equo l’accesso alle cure che spesso non si riescono a ottenere come quelle odontoiatriche. Alcune delle misure previste, infatti, riguardano la dotazione di apparecchi ortodontici e protesi dentarie a migranti, rifugiati e persone con difficoltà economiche”.

Spagnolo, infine, ha concluso che “in attesa della consegna dei due motorhome, uno dedicato alla Medicina clinica e uno all’Odontoiatria, sono stati istituiti quattro presidi di prossimità in ognuno dei quattro distretti sociosanitari della Asl”.

Nello specifico, l’Asl Brindisi ha messo a punto sette progetti, ognuno con un diverso scopo: il primo punta alla costituzione di un’équipe multidisciplinare per un’assistenza sanitaria di prossimità per le fasce vulnerabili; il secondo riguarda la dotazione di farmaci e l’erogazione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie per combattere la povertà sanitaria garantendo l’accesso ai farmaci essenziali, specie quelli di fascia A e fascia C; il terzo, invece, è incentrato sulla co-progettazione con gli enti del Terzo settore per l’erogazione delle prestazioni, volto a creare una sinergia tra pubblico e privato sociale per un’assistenza più efficace; il quarto punta a modellare una mediazione di sistema per facilitare l’accesso ai servizi sanitari per le fasce vulnerabili; il quinto riguarda l’Odontoiatria sociale e le attività di outreach per garantire cure dentali accessibili per le fasce vulnerabili; il sesto resta nel campo dell’Odontoiatria con l’acquisizione e dotazione di protesi odontoiatriche e ha come scopo quello di regalare un sorriso alle fasce di popolazione vulnerabili; il settimo, infine, punta alla produzione di materiale per attività di educazione sanitaria, diffondendo informazione e consapevolezza per la salute degli strati più deboli della società.

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