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San Vito dei N.Ni: Ritorna il “Barocco Festival Leonardo Leo”

Ritorna ad agosto, come da tradizione, il “Barocco Festival Leonardo Leo”, giunto quest’anno alla XXVII edizione, la rassegna itinerante di appuntamenti dedicati al patrimonio di musica antica nel segno di Leonardo Leo, organizzata dalla Città di San Vito dei Normanni con il Comune di Brindisi, il Ministero della Cultura e la Regione Puglia. Al centro ancora il musicista tra i maggiori esponenti della scuola napoletana del XVIII secolo con natali a San Vito dei Normanni per una edizione che si rinnova nel segno dei più affermati interpreti del repertorio barocco.

La finestra sulla letteratura musicale dei secoli XVII e XVIII, diretta dal M.O Cosimo Prontera e curata dal “Centro studi e documentazione Leonardo Leo”, vede la partecipazione del main partner Enel e la collaborazione delle Città di Mesagne e Lecce, della Camera di Commercio, di Confindustria e dell’Ordine degli Architetti PPC di Brindisi. Info per prenotazioni e biglietti al T. 347 060 4118. I biglietti sono disponibili online sul circuito Vivaticket e nei punti vendita accreditati, oltre che nei luoghi dei concerti. Il costo è di 3 euro, pensato per favorire la fruibilità degli appuntamenti.

L’edizione è stata presentata questa mattina nel salone di rappresentanza della Prefettura di Brindisi. Alla conferenza hanno partecipato il prefetto di Brindisi, S.E. Luigi Carnevale, il sindaco di San Vito dei Normanni, Silvana Errico, il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, l’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Mesagne, Vincenzo Sante Sicilia, il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Brindisi, Maurizio Marinazzo, il direttore artistico del Nuovo Teatro Verdi, Carmelo Grassi, e il direttore artistico del Festival, Cosimo Prontera.

L’anteprima del festival sarà domenica 4 agosto con un originale prologo a partire dalle ore 21, proprio a San Vito. “Buon compleanno Maestro” è il titolo di una non-stop fino a mezzanotte per brindare a Don Lionardo, con la tradizione dello “stappo” familiare ai più giovani, e calare la città nel mood barocco. La città e la sua “Notte barocca”, questa la copertina che il direttore artistico del Festival, Cosimo Prontera, ha pensato per l’opening ceremony del Festival, un programma che supera lo schema classico dello spettacolo unico nello stesso luogo: prima il concerto alle ore 21 in piazza Leonardo Leo con un cross over digeneri,dalla musica popolare alla classica passando per il Jazz del duo Chiara Liuzzi e Andrea Gargiulo fino allo swing dell’Ensemble Dixie Heritage con Mino Lacirignola, con una performance degli Ottonando Brass. Quindi la seconda parte alle 23 in via Giudice Sardelli, dove presumibilmente si trovava la casa natale di Leonardo Leo (tutti gli indizi riportano nel luogo). Una festa a sorpresa per il 330° compleanno di Don Lionardo con il “Civicantiqua Ensemble” e il suo viaggio attraverso le contaminazioni tra musica colta e tradizione popolare e le relazioni tra parola e gesto nel repertorio barocco per chitarra e canto.

L’Inaugurazione del Festival sarà domenica 25 agosto, alle ore 21, nel Castello Dentice di Frasso a San Vito dei Normanni, con il concerto “4: The Lucky Number by Leo and Vivaldi”. Introdotto dal giornalista Raffaele Romano, il programma vede il concerto per quattro violini obbligati di Leonardo Leo, una composizione innovativa e sperimentale, e i celebri concerti delle “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi, noti per la loro capacità di dipingere paesaggi sonori e raccontare storie. L’appuntamento vedrà la partecipazione del violinista solista Riccardo Zamuner, al fianco dell’orchestra “La Confraternita de’ Musici” diretta da Cosimo Prontera. L’appuntamento sarà arricchito dalla speciale presenza dell’attore Sebastiano Somma.

Tappa a Brindisi mercoledì 28 agosto, alle ore 21, nell’esclusivo scenario della piazza d’Armi del Castello Svevo, sede lo scorso 13 giugno della cena inaugurale dei lavori del G7. Al centro della serata, condotta dal giornalista Antonio Celeste, il concerto “Musica per le Feste Reali” dedicato alle celebri opere di Georg Friedrich Händel, “Water Music” e “Royal Fireworks Music”, rinomate per la loro magnificenza e splendore. “La Confraternita de’ Musici”, diretta da Cosimo Prontera, eseguirà queste composizioni con un importante organico di archi, fiati e percussioni (organici di raro ascolto alle nostre latitudini). Il programma, che comprende movimenti vivaci e solenni, promette di trasportare il pubblico nelle fastose atmosfere delle feste reali del passato omaggiando la maestria e la bellezza compositiva di Händel.

Il complesso rupestre delle Grotte di San Biagio, in contrada Iannuzzo, fa da scenario domenica 1 settembre alle ore 21 al concerto “Il virtuoso Diletto: suoni e danze di una festa aragonese” con l’ensemble “Nova Alta”, diretto da Vladimiro Vagnetti. Introdotto da Gianfranco Perri, il concerto indaga il ricco patrimonio musicale e danzante del Rinascimento con un focus particolare sulla corte aragonese-napoletana. L’ensemble “Nova Alta”, dotato di strumenti rinascimentali di Alta Cappella come tromboni, bombarde, cromorni e liuti, eseguirà brani tratti dalle maggiori raccolte musicali del tardo Quattrocento e del Rinascimento, tra cui opere di Juan del Encina, Juan Ponce e Giovanni de Macque. Le danze storiche di Alessia Branchi e Samuele Graziani faranno da corollario per aggiungere alla serata la raffinata atmosfera delle corti rinascimentali.

Si continua martedì 3 settembre, alle ore 21, nel Chiostro dei Domenicani a San Vito, con gli intermezzi buffi in forma scenica dal titolo “Il buon vin mi fa buon pro!”, che vedono protagonista “L’Orchestra Barocca Siciliana” diretta da Luca Ambrosio. Il concerto offre una vivace selezione di scene comiche e intermezzi tratti dal dramma per musica nella Roma del Seicento, con un focus sui servitori alticci che celebrano le virtù del vino. Il programma integra arie, recitativi e balletti tratti da opere di Alessandro Scarlatti, Angelo Olivieri, Carlo Lonati e altri, ricreate in un “pasticcio” drammatico. I personaggi buffi, interpretati da Graziano D’Urso, Salvatore Fresta e Giorgia Tornatore, danno vita a vicende ambientate in vigne e cantine.

Sempre nel Chiostro dei Domenicani a San Vito sarà protagonista sabato 7 settembre, con inizio alle ore 21, l’oratorio “In Lode della B.ma Vergine del Rosario” di Leonardo Leo. Commissionato dalla Congregazione della Beata Vergine del Rosario, l’opera fu eseguita per la prima volta nel 1730 e accolta con grande entusiasmo. La composizione, divisa in due parti, presenta un ricco intreccio di recitativi, arie, duetti e cori, con protagonisti Lisauro, Rosmonda, Maria Vergine e Furia, che incarnano la lotta tra il bene e il male. L’oratorio sarà eseguito dall’orchestra “La Confraternita de’ Musici”, diretta da Cosimo Prontera al cembalo, con una strumentazione tra archi, oboi, fagotto e tiorba, capace di trasportare il pubblico nell’atmosfera devota e solenne del Settecento. L’Opera sarà eseguita per la prima volta in tempi moderni a 300 anni dalla prima esecuzione.

Il Barocco Festival supera i confini provinciali e giovedì 12 settembre, alle ore 21, approda a Lecce nella chiesa di Sant’Anna con il concerto “Musica tra le grate. Le voci della clausura”. Il programma è pensato per approfondire l’uso delle voci femminili nei cori sacri del XVII e XVIII secolo, con brani di Isabella Leonarda, Antonio Vivaldi, Leonardo Leo e Giovan Battista Pergolesi. L’ensemble vocale femminile “Cantoria Nova”, diretto da Annalisa Pellegrini, eseguirà alcune composizioni, adattate per voci femminili. L’ascolto di una trascrizione storica dello Stabat di Pergolesi per voci femminili con accompagnamento dell’organo sarà il punto centrale del concerto che riprenderà una pratica caduta in disuso che sottolinea la resilienza e la creatività delle donne che, dietro le grate, hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica sacra.

Ancora tappa a Lecce sabato 14 settembre, alle ore 21, sempre nella chiesa di Sant’Anna con il concerto“Tre parti. Le trio sonate napoletane, inglesi e tedesche”. L’ensemble “Gli Armonici”, diretto all’organo da Maurizio Maffezzoli, rivela la ricchezza delle trio sonate del Settecento mettendo a confronto le opere dei compositori napoletani Leonardo Leo ed Emanuele Barbella con quelle dei loro illustri colleghi d’oltralpe, Georg Friedrich Handel e Georg Philip Telemann. Il programma sottolinea la primazia della Scuola Napoletana che ha influenzato profondamente la musica strumentale europea. L’ensemble è pronto a regalare un’esperienza musicale che interpreta l’innovazione e il dialogo culturale tra le diverse tradizioni musicali del tempo.

Il Festival torna a Brindisi martedì 17 settembre alle ore 21 nel Chiostro del Palazzo Vescovile con il concerto “I migliori anni. L’epoca d’oro degli strumenti ad ancia”, a cura dell’ensemble “Zefiro”, per la direzione all’oboe di Alfredo Bernardini. Un viaggio musicale attraverso l’Europa tardo barocca che mette in luce le differenze stilistiche e le influenze reciproche tra le diverse tradizioni nazionali. Il programma presenta un repertorio affascinante, con sonate di illustri compositori come Georg Friedrich Händel, Antonio Vivaldi, François Couperin, Jan Dismas Zelenka e i fratelli Pla. Le composizioni esplorano sia la forma della sonata da chiesa, con i suoi movimenti alternati lenti e veloci, sia quella della sonata da camera, offrendo una ricca tavolozza di colori e emozioni. Per l’Ensemble Zefiro, punta di diamante nel modo della produzione italiana, si tratta dell’unica performance per il Sud Italia.

Appuntamento a Brindisi nella Casa del Prefetto, a Palazzo Montenegro, sabato 21 settembre alle ore 20.30: in programma il concerto “Le ance del Re, dagli Aragonesi a Luigi XIV” con l’ensemble “Polytropon” diretto dall’oboista Paolo Faldi. Una serata dedicata allo splendore musicale della corte del Re Sole, Luigi XIV, dove la musica e le arti fiorirono sotto la guida di illustri compositori come Jean Baptiste Lully e André Danican Philidor. I brani scelti illustrano l’evoluzione degli strumenti ad ancia doppia, come oboi e fagotti, da strumenti rurali a protagonisti delle cerimonie di corte e della musica sacra. Saranno eseguite marce, suite e danze che evocano l’atmosfera grandiosa di Versailles.

«Ciò che hai ereditato dai padri – scriveva Wolfgang Goetheconquistalo per possederlo». Così, la musica del Festival ricuce la storia dei luoghi nei quali è rappresentata: il Festival approda nel porto vecchio di Brindisi (zona Sciabiche, porta Thaon De Revel), mercoledì 25 settembre alle ore 20.30, per continuare il viaggio nell’arte delle commistioni, dal titolo “Commingling 5, over the melodic lines”. Fabrizio Bosso alla tromba e Oliver Mazzariello al pianoforte guidano il pubblico in un viaggio musicale attraverso l’evoluzione del Jazz, fissando tradizione e innovazione di questo affascinante genere musicale. Conduce la serata il giornalista Antonio Celeste.

Il Festival sfoglia il suo programma e fa sosta a Mesagne, nella chiesa Matrice, domenica 29 settembre, alle ore 20.30, con il concerto dal titolo “La voix de Dieu, gli strumenti tutti ad imitazione della voce”. L’ensemble baroque “Lumina”, diretto da Giacomo Benedetti, presenta un viaggio nella musica tra la fine del Cinquecento e il primo Seicento, sottolineando come il cornetto, il violino barocco e l’organo fossero utilizzati per imitare la voce umana. Il programma intona opere di Alessandro Grandi, Girolamo Frescobaldi, Claudio Monteverdi e altri compositori dell’epoca. Gli strumenti, così come le voci, cercheranno di evocare le emozioni e le retoriche del periodo barocco, con l’Italia al centro di questa rivoluzione musicale.

Si torna a Lecce mercoledì 2 ottobre, alle ore 20.30, nella chiesa di Sant’Anna con il concerto dal titolo “Una notte, sacra e profana, a Napoli. Un’opera immaginaria”. L’ensemble “O Tempora” mette in scena la straordinaria dicotomia tra sacro e profano che caratterizzò Napoli tra la fine del Cinquecento e il primo Seicento: una città di contrasti magnetici nella quale la sensualità profana si intrecciava con la spiritualità sacra e ogni problema diventava un trampolino per la forza d’animo dei suoi abitanti. I quattro Conservatori di Napoli, nati per rispondere alle sciagure naturali e offrire un futuro ai giovani diseredati, divennero le prime e migliori istituzioni musicali europee. La città si esprimeva attraverso la musica in piazze, dimore aristocratiche e teatri, ma anche nelle 500 chiese barocche che fungevano da vere sale da concerto. Il programma musicale riflette questa polarità presentando un repertorio eterogeneo e originale.

In attesa della finestra invernale, la XXVII edizione del Barocco Festival termina con il convegno musicologico dedicato all’oratorio “In lode della B.ma Vergine del Rosario” di Leonardo Leo, in programma sabato 19 ottobre, alle ore 18 a San Vito dei Normanni nella Civica Biblioteca. Alla presenza del musicologo Nicolò Maccavino, saranno presentati gli atti del convegno di Reggio Calabria “Leonardo Leo e il suo tempo”: introduce la musicologa Maria Grazia Melucci tratteggiando le influenze e l’eredità del maestro.

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