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Un nuovo riconoscimento per la ricercatrice salentina Irene De Blasi

Nei giorni scorsi, a Borgagne, ha avuto luogo la cerimonia di assegnazione del XXXII Premio “Vrani”, promosso e organizzato dal Circolo Culturale Ricreativo di Borgagne e sponsorizzato da “APOL” Lecce (Società Cooperativa tra Produttori Olivicoli). Il Premio “Vrani” viene assegnato annualmente, dal 1991, ai salentini, che si sono distinti per la loro attività professionale, imprenditoriale, artistica, sportiva, religiosa e sociale.

Quest’anno, i premi sono andati alla ricercatrice Irene De Blasi, all’ex magistrata Elsa Valeria Mignone, all’imprenditore Damiano Reale e al docente Daniele Manni

La cerimonia di assegnazione del Premio è stata condotta da Stefania Dima, che, dopo aver presentato le storie dei premiati, ha chiamato tutti sul palco, chiedendo loro di proporre al pubblico una sintesi delle loro attività.

Con l’ausilio di alcune semplici slide, la ricercatrice Irene De Blasi ha illustrato, con degli esempi reali, i vari aspetti del suo lavoro. Brillante matematica, è, ormai, riconosciuta a livello internazionale per i suoi contributi alla meccanica celeste e ai sistemi dinamici. Ha proposto un breve intervento in cui ha spiegato le basi della sua ricerca, illustrandone i problemi fondamentali e le applicazioni moderne. È partita, infatti, con un’analisi storica dall’antichità, fino ad arrivare alla nascita della meccanica celeste moderna, nel 1700, per, poi, affrontare il tema dei “detriti” spaziali, un problema di grande attualità nell’ambito delle missioni spaziali.

Irene De Blasi è un esempio di come, alla sua giovanissima età, sia possibile riuscire a raggiungere risultati, a dimostrare la propria genialità e il proprio talento e di come, soprattutto, sia possibile essere utili al mondo. Ricercatrice presso il Dipartimento di Matematica “Giuseppe Peano” dell’Università di Torino, Irene De Blasi è componente della “EMS Young Academy” (EMYA), Accademia dell’”European Mathematical Society”, che raccoglie il meglio della matematica europea tra le giovani generazioni.

Per la giovane studiosa salentina è di fondamentale importanza superare gli stereotipi, sconfiggere i pregiudizi, aumentare la consapevolezza e sensibilizzare i più giovani sui temi delle disparità di genere e del libero accesso di donne e ragazze nel mondo scientifico. In più di un’occasione, infatti, Irene De Blasi ha voluto soffermarsi, dati alla mano, sull’origine del “gender gap” esistente nell’ambito di studio e carriera delle cosiddette “STEM” (Science, Technology, Engineering, Mathematics) e di quanto sia importante capire e contrastare le difficoltà di accesso delle donne alle carriere tecniche e scientifiche: queste, invece, costituiscono e costituiranno sempre più, in futuro, un importante bacino di opportunità professionali, che si stanno aprendo in tutto il mondo.

Peraltro, nei mesi scorsi, la stessa giovane ricercatrice aveva ottenuto un altro riconoscimento ufficiale, da parte dell’Amministrazione Provinciale di Lecce, “per aver dato lustro al Salento con la sua attività di ricerca sulla Meccanica Celeste e per l’impegno a favore delle pari opportunità nel mondo scientifico”.

Ancor prima, ad Irene De Blasi era stato assegnato anche il Premio “I.A.U. – PhD” (International Astronomic Union), per la sua tesi di dottorato in Astronomia. Il titolo della sua tesi era stato “Dynamics and stability in Celestial Mechanics: from galactic billiards to Nekhoroshev estimates” ed era stata scelta tra gli elaborati proposti da candidati provenienti da tutto il mondo, per l’altissima qualità della ricerca condotta e l’eccellenza dei risultati scientifici ottenuti nel campo dell’astrofisica; la missione della “IAU” è, infatti, quella di promuovere l’astronomia in tutti i suoi aspetti (inclusi ricerca, comunicazione, istruzione e sviluppo) attraverso la cooperazione internazionale. Il Premio “IAU PhD” riconosce gli eccezionali risultati scientifici degli studenti di dottorato in astronomia di tutto il mondo. Ognuna delle sue nove divisioni assegna un premio al candidato che ritiene abbia svolto il lavoro più notevole nell’anno precedente.

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