Mesagne: Convegno – Dipendenza tecnologica tra gli adolescenti, rischi ed opportunità Attualità Eventi Primo Piano 5 Aprile 20245 Aprile 2024 “Aveva 12 anni da poco compiuti il bambino colpito a morte la scorsa settimana in una scuola a nord di Helsinki. A premere il grilletto è un altro bambino, anche lui dodicenne. Altri due studenti, coetanei, sono feriti gravi in ospedale. La Finlandia è sotto shock, dopo la sparatoria avvenuta questa mattina in un istituto scolastico a Vantaa, nei sobborghi della capitale. Il Paese è sgomento per la giovane età delle vittime e per quella del killer, che avrebbe preso l’arma ad un parente stretto. Per questo motivo non sarà trattenuto in custodia ma consegnato ai servizi sociali dopo l’interrogatorio. In attesa che la polizia finlandese sveli qualche particolare di questa sconcertante vicenda, in primis il movente.”(ANSA) Questa notizia ha trovato poco spazio nelle cronache dei nostri notiziari forse perché interroga, soprattutto gli adulti, su problematiche troppo scottanti e di cui nessuno può ritenersi estraneo. Sicuramente c’è da interrogarsi sull’uso e la relativa influenza della tecnologia nella vita adolescenziale e su quanto il mondo adulto sia un buon esempio su un suo eventuale abuso. L’adolescenza è un periodo fondamentale nella formazione dell’individuo. La transizione psicologica e neuro-biologica che caratterizza questa fase darà poi forma al cervello adulto. Durante questo periodo il cervello si modella, si definiscono le reti di connessione neurale che consentono all’individuo di acquisire competenze cognitive, emotive, relazionali e affettive, che rimarranno stabili per il resto della vita. La salute mentale è tra i capisaldi del benessere individuale. Le malattie psichiche hanno importanti ripercussioni sul funzionamento individuale e sulla qualità di vita non solo della persona che ne è afflitta ma anche della società. Gli adolescenti sono particolarmente esposti ai fattori che possono favorire l’esordio e il mantenimento di tali patologie. Oltre ai fattori ben noti (droghe, stress, maltrattamenti e violenza, abusi), anche la tecnologia gioca un ruolo importante. Oggi, in Italia, circa 8 milioni e 200mila giovani tra i 12 e i 25 anni crescono in un mondo in cui al centro c’è la tecnologia digitale e per tale motivo sono definiti “nativi digitali”. Quasi il 95% tra 14 e 19 anni utilizza internet. 300mila giovani tra 12 e 25 anni soffrono di dipendenza da internet (dati Istat). Circa il 10% si dichiara insoddisfatto della vita, delle relazioni sociali (comprese quelle familiari) e della salute, e vivono difficoltà emotive, con prevalenza di forme depressive o ansiose. Una percentuale compresa tra l’1 e il 4% accusa problemi derivati dall’utilizzo della tecnologia. Gli adolescenti sviluppano dipendenza tre volte più degli adulti. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che l’utilizzo eccessivo di smartphone, gaming, internet e social network provoca effetti sullo sviluppo cerebrale. In particolare, negli adolescenti con dipendenza marcata da smartphone sono state osservate modificazioni della materia bianca (prevalentemente dei fasci di connessione cortico-subcorticali) simili, almeno in parte, a quelle riscontrate in soggetti con dipendenza da internet. Alcuni studi hanno segnalato ad esempio, un peggioramento sintomatologico nei bambini e negli adolescenti affetti da Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) e rischi elevati per soggetti con forme di autismo ad alto funzionamento (sindrome di Asperger). L’utilizzo eccessivo degli strumenti tecnologici può portare alla perdita del contatto con la vita scolastica e di relazione, può costituire una soluzione inconsapevole alle difficoltà della vita reale, può riempire il vuoto che deriva dalle difficoltà di interagire con gli altri creando un falso equilibrio che sfocia in forti crisi nel momento in cui lo si interrompe. L’adolescente rischia così di isolarsi e di perdere una fase fondamentale della propria vita, un periodo di straordinaria ricchezza e potenzialità. La tecnologia modifica i concetti di tempo e spazio, accelera i ritmi di vita e allo stesso tempo riduce le distanze; porta allo sviluppo di capacità cognitive differenti, implementa alcune forme di apprendimento e di memoria, alcune competenze cognitive a discapito di altre, e modo di allerta differenti. Se utilizzata prima del sonno, altera il ritmo sonno-veglia ovvero la parte della giornata più importante perché si è soli con sé stessi, si riflette e si riprendono le forze. In altre parole, sotto l’effetto della tecnologia non si sa più come svolgere una determinata azione, ma si sa come chiedere a uno strumento di svolgerla per noi; si avverte la necessità di una maggiore flessibilità e rapidità; l’attenzione si amplifica a discapito della performance;si vive uno stato di allerta che porta a controllare il telefono più volte anche in assenza di reali segnali; occorre più tempo per completare un compito; si demanda al cellullare o a internet la conservazione di un numero sempre maggiore di informazioni (ad esempio i numeri di telefono, dove abbiamo parcheggiato, dove abbiamo lasciato le chiavi della macchina ecc…) mentre la mente crea mappe differenti che ci servono per recuperarle. Diversi studi hanno analizzato gli effetti cognitivi dell’esposizione al gaming e hanno mostrato che i videogame migliorano l’attenzione visiva e la coordinazione, ma inducono a comportamenti impulsivi e aggressivi, che portano a confondere la realtà con la simulazione di azioni e relative conseguenze. La presenza ubiquitaria della tecnologia provoca quella che potremmo definire sovra-stimolazione sensoriale. Proprio per riflettere su questi temiVenerdì 5 APRILE 2024 alle ore 17.30si terrà a MESAGNE un interessante convegno su: “LA DIPENDENZA TECNOLOGICA TRA GLI ADOLESCENTI : RISCHI ED OPPORTUNITA’”, presso la sala conferenze del Castello di Mesagne. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco del Comune di Mesagne Tony Matarrelli e del delegato alla cultura Marco Calò interverranno: Alessandro Rubino, psicologo psicosomatista Elvira D’Alò, pedagogista clinico Antonella Mastro, pedagogista clinico Modera Silvia Di Dio, giornalista. L’incontro rappresenta un’occasione straordinaria per riflettere su temi psico-pedagogici e sociali dei quali, sia il mondo della scuola sia quello delle famiglie, devono necessariamente interessarsi per il futuro delle giovani generazioni. Per restare aggiornato con le ultime news seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale YouTube. Per scriverci e segnalarci un evento contattaci! Condividi!