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Brindisi: Al Verdi il Poeta-Cantautore Gio Evan con Abissale.

Poeta e scrittore ma anche cantautore: GioEvan approda a Brindisi sabato 18 dicembreore 20.30 – sul palco del Nuovo Teatro Verdi, per il suo tour teatrale «Abissale». Lo spettacolo, attraverso canzoni, poesie, racconti e monologhi, sarà un viaggio nell’incantato e romantico mondo dell’artista che ha fatto delle sue mille sfaccettature la sua, ormai distintiva, cifra stilistica. GioEvan è il nome che gli ha attribuito un membro della popolazione indigena Hopi in Argentina, incontrato durante un viaggio qualche anno fa, ispirato all’evangelista Giovanni.

I biglietti dello spettacolo, programmatodal Comune diBrindisiin collaborazione con ilTeatro Pubblico Pugliese e la Fondazione Nuovo Teatro Verdi per la programmazione 2021 del Nuovo Teatro Verdi, sono disponibili online alla pagina Vivaticket https://bit.ly/2ZnefYx e al botteghino del Teatro, aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle 13 e dalle 16.30 alle 18.30. Il giorno dello spettacolo dalle ore 11 alle 13 e a partire dalle 19. Ingresso consentito solo con Green Pass.


Il tour segue e conclude un anno particolarmente prolifico per il cantautore, che dalla partecipazione all’ultima edizione del Festival di Sanremo a marzo con il brano «Arnica», ha pubblicato l’album «Mareducato» e poco dopo il libro «Ci siamo fatti mare», edito Rizzoli. GioEvan è un artista poliedrico che da sempre si muove fra musica, poesia e letteratura. Partendo dai suoi lontani viaggi esotici ha scritto il suo primo libro, «ll florilegio passato» (2008), seguito poi da diversi romanzi e raccolte di poesie, da album autoprodotti e numerose esibizioni come artista di strada. Una carriera così prolifica che ad oggi, dopo aver “acceso” l’attenzione del grande pubblico, lo ha reso artista eclettico apprezzato per la sua storia e la sua originalità.

«Abissale» affronta il concetto di profondità, associato culturalmente a un movimento di discesa, alla caduta. Perché “sprofondare” significa andare giù? GioEvan ripercorre la profondità risalendo, rovesciando il luogo comune e trasformando l’abisso in altezza, in ascesa. «Abissale» è risalire in profondità. «L’album “Mareducato” – ha detto GioEvanera un percorso dove arrivavo alla riva e cadevo in un abisso. Adesso c’è il dopo: che cosa succede quando si arriva nell’abisso? Da qui, c’è il percorso di risalita, di emersione di ciò che è contenuto e che sta dentro. “Abissale” è uno spettacolo molto parlato, ci sono soltanto 15 canzoni: affronterò il viaggio parlando, leggendo, attraversando, improvvisando con il corpo e con la voce».

La sfida è rovesciare l’idea comune di profondità. Come adagiarsi sul fondo, volgere gli occhi in alto e cercare la profondità della superficie e della luce. Lo si può fare immaginando che il fondo sia la nostra anima, le verità nascoste; dunque, la profondità diventa un filo verticale di comunicazione, una necessità di espressione. «Educare in latino è educere, condurre fuori – ha concluso GioEvan. Dunque, l’etimologia ci indica che l’educazione non è materiale che da fuori mettiamo dentro, bensì il suo viceversa. È la nostra integrità, sono le consapevolezze già tutte integre dentro noi che vengono emesse nel mondo esteriore. Se Mareducato era introspezione, “Abissale” è il percorso di risalita, quello che mi piacerebbe fare per tornare a casa, per riemergere alle origini, alla terra dei miei genitori, per recuperare quell’essere figlio che ho vissuto solo in parte, essendomi allontanato da casa a 14 anni. O per tornare a vivere in Tibet, dove la mia idea di vita ha il suo habitat naturale».

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