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Brindisi: CGIL Camera del Lavoro. Macchia riconfermato Segretario generale

Nella giornata di ieri, Antonio Macchia è stato riconfermato nella carica di Segretario Generale della Cgil Brindisi.

La Camera del lavoro ha premiato con la fiducia il lavoro svolto nel corso del suo mandato ed il programma di azioni lungo cui si svilupperà l’attività del Sindacato nei prossimi anni.

La linea tracciata dal segretario generale della Camera del lavoro brindisina è quello di proseguire nell’impegno a 360 gradi sulle vertenze aperte nel territorio mantenendo al centro dell’azione del sindacato il “lavoro buono”, la difesa e l’estensione dei diritti e delle tutele che continuano ad essere sotto attacco e in via di destrutturazione. «Esempi ne sono – ha detto il segretario generale – la volontà di estensione dei voucher per retribuire il lavoro agricolo ed altri settori o il disegno di Autonomia differenziata che  contribuirà ad acuire le differenze, creando un Paese a due velocità e ulteriori povertà. Una idea malsana che manda fuori dai binari l’idea stessa che ha ispirato la costruzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza pensato per ridurre i divari e la doppia velocità a cui questo Paese già viaggia. Anche per questo tra il 14 e il 16 dicembre scorsi abbiamo scioperato», ha ricordato Macchia.

La Camera del lavoro di Brindisi ritiene che il Piano nazionale di ripresa e resilienza – 230 miliardi di euro messi in campo in parte dall’Europa e in parte dall’Italia -, sia una grande opportunità per creare nuovo sviluppo ed occupazione. Così come altri strumenti come le Zes (Zone economiche speciali) e i Cis (Contratti istituzionali di sviluppo) e altre risorse. Per questo l’impegno del prossimo futuro sarà quello di continuare a lottare e stimolare ogni settore affinché sia capace di sfruttare ogni canale utile di finanziamento vigilando affinché le risorse siano equamente distribuite.

Uno dei fronti più delicati da affrontare è quello della transizione energetica e digitale. «In questo senso – ha ricordato Macchia – più volte abbiamo lamentato l’esclusione di Brindisi dai fondi messi a disposizione dal Just Transition Fund, un diritto negato dopo quanto ha dato il territorio a questo Paese. Mentre guardiamo con favore ad un “Green New Deal” che apra senza indugi a insediamenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e in tal senso siamo stati antesignani nel proporre lo sviluppo di tecnologie innovative a cominciare da quella dell’idrogeno verde con la creazione di una filiera mettendo insieme la Scuola, l’Università, la ricerca, favorendo l’economia della conoscenza e della creatività per affrontare così il problema dell’aumento della povertà assoluta e quella relativa, ma anche di quella educativa, sociale, culturale, con un tasso di dispersione scolastica che nel Brindisino raggiunge il 20%».

Rinnovato impegno anche per quanto riguarda anche «il rilancio dell’attività portuale secondo un progetto di polifunzionalità importante a cominciare dalla logistica». Per la Cgil: «Il porto di Brindisi ha tutte le caratteristiche per diventare la più grande base logistica del Mediterraneo. Restano temi fondamentali il riconoscimento di porto “Core” per Brindisi, l’inclusione nella Rete Ten-T, lo sviluppo di una logistica che rappresenti un generatore di ricchezza per Brindisi e il Salento – con la possibilità enorme di attrarre investimenti e creare posti di lavoro buoni -, dello sviluppo del turismo, dei traffici commerciali, della nautica da diporto, della cantieristica».

Restano centrali per la Cgil di Brindisi i temi del welfare, del lavoro delle donne, della lotta per pensioni dignitose, un invecchiamento attivo della popolazione e della Sanità. «Si è appena conclusa una importante vertenza che ci ha visto impegnati per anni accanto ai precari della Sanità brindisina con 363 assunzioni a partire dal primo Gennaio scorso, ma non basta perché il nostro sistema sanitario – quello brindisino in particolare – versa in gravissimi condizioni afflitto non solo dalla mancanza di personale e strutture ma anche da una incapacità di programmazione».

«La Cgil – infine ha fatto presente il segretario Antonio Macchia – proseguirà la sua azione ispirandosi ai valori fondanti dell’organizzazione: Costituzione, Antifascismo, Resistenza e dell’Antirazzismo, dell’integrazione, della pace e il rispetto tra i popoli, della legalità e alla lotta alle Mafie e contro ogni forma di sfruttamento a cominciare dal caporalato in agricoltura e tutti gli altri settori in cui il precariato e il lavoro atipico sono sempre quelli in cui il lavoratore ha maggiore bisogno di assistenza e tutela dei diritti estendendo questi ultimi anche alle nuove forme di lavoro».

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