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Lecce: Dal 18 al 20 novembre lo spettacolo Hamelin

Da venerdì 18 a domenica 20 novembre nel Teatro 2 del Mattatoio in Piazza Giustiniani Roma la salentina Factory Compagnia Transadriatica sarà protagonista per il secondo anno consecutivo del cartellone KIDS del RomaEuropaFestival, uno dei festival multidisciplinari più importanti d’Italia che dall’8 settembre ospita appuntamenti di musicateatrodanzadigital e kids. Con sette repliche (venerdì alle 19, sabato e domenica alle 11, 15 e 17), nell’ultimo week end del Festival, in scena lo spettacolo “Hamelin”, coprodotto da Factory e Fondazione Sipario Toscana e realizzato con il sostegno di Segni new generations festival, ispirato alla fiaba il pifferaio magico dei Fratelli Grimm. Sul palco Fabio Tinella con drammaturgia e regia di Tonio De Nitto, dramaturg Riccardo Spagnulo, musiche originali di Paolo Coletta, voiceover di Sara Bevilacqua, burattini di Michela Marrazzi, scene di Iole Cilento, costumi di Lapi Lou e luci di Davide Arsenio.

La storia del pifferaio di Hamelin è ancora avvolta nel mistero. Hamelin è il nome di una cittadina al nord della Germania dove leggenda e realtà si sono fuse centinaia di anni fa, dove diverse ipotesi non hanno mai risolto il mistero della sparizione di 130 bambini, come riportato nella targa affissa sulla cosiddetta casa dell’accalappia topi. Un fatto di cronaca traslato via via in fiaba, nella tradizione orale prima e nella raccolta “Saghe germaniche” dei Fratelli Grimm poi. Ad Hamelin vige ancora il divieto assoluto di suonare musica nella via Senzatamburi, dove anche i cortei in festa che vi arrivano cessano immediatamente ogni suono. Ma cosa è successo ai bambini di Hamelin? Dove finisce la realtà e dove inizia la finzione? Lo spettacolo proverà a raccontare e ripercorrere l’origine di questo mistero giocando su diversi piani che adulti e bambini potranno seguire attraverso un punto di vista diverso utilizzando un apposito dispositivo che porta i corpi di chi guarda a entrare nella scena in maniera interattiva. In cosa possa può consistere oggi la libertà restituita dal pifferaio? Il pifferaio come artista porta una visione diversa da quella degli adulti, in cui c’è spazio per la sorpresa e per il rapimento della bellezza (cose che appartengono all’infanzia). È una figura che cambia di segno, perché il suo rapimento attraverso la musica è uno strappare i bambini ai divieti, alle restrizioni e alla troppa protezione che non li fa crescere. Allo stesso tempo questo personaggio che col suo carretto sembra un reperto dell’antico teatro viaggiante, innesca una profonda riflessione sul ruolo dell’artista nella società oggi.

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