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Lecce: Prima volta dello spettacolo L’Acquasantissima

Produzione Ura Teatro

di e con Fabrizio Pugliese

Lecce, Ex Convento degli Agostiniani – domenica 24 luglio alle ore 21

all’interno del cartellone estivo Lecceinscena del Comune di Lecce

Fabrizio Pugliese torna in scena a Lecce con lo spettacolo “L’Acquasantissima“, spettacolo coprodotto da Ura Teatro e Teatri del Sacro.

Lo spettacolo sarà ospitato all’interno del cartellone estivo Lecceinscena del Comune di Lecce, domenica 24 luglio alle ore 21 presso Ex Convento degli Agostiniani.  

L’ingresso € 10. Info e prenotazioni al 3285317676.

Nello spettacolo Fabrizio Pugliese sarà un mafioso ed è lo stesso mafioso a parlare; storie e fatti saranno filtrati attraverso il suo sguardo. La mafia può contare su miti potenti, norme e simboli di forte presa senza i quali sarebbe come un popolo senza religione, senza ideologia. La mafia è un fenomeno di classi dirigenti, di potere. Abbiamo dato forma ad una creatura narrante, un’anima nera, il lato oscuro del pensiero meridiano.

Qui la scheda completa dello spettacolo

L’Acquasantissima

ultimo giorno di Don Salvatore

Con Fabrizio Pugliese

Testo e regia Francesco Aiello Fabrizio Pugliese

Musiche Remo De Vico

Produzione Ura Teatro

Che cosa determina la non contraddizione tra la cultura mafiosa e quella cattolica? Com’è possibile all’interno della stessa Chiesa la presenza di un Dio dei carnefici e un Dio delle vittime? In scena sarà un mafioso stesso a parlare; storie e fatti sono filtrati attraverso il suo sguardo…

La mafia può contare su miti potenti, riti, norme e simboli di forte presa senza i quali sarebbe come un popolo senza religione, senza ideologia…

I mafiosi hanno costruito un’immagine di se da ‘uomini d’onore’, paladini dell’ordine che fanno giustizia, ma nella loro lunga storia non hanno mai difeso i deboli contro i forti o i poveri contro i ricchi…

La mafia è un fenomeno di classi dirigenti, di potere…

Abbiamo dato forma ad una creatura narrante, un’anima nera, il lato oscuro del pensiero meridiano…

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

(Italo Calvino)

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