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Lecce: KURUMUNY al Salone internazionale del Libro di Torino

Il 21 e 22 maggio, nello stand della Regione Puglia, presentazionedelle tre nuove pubblicazioni che la casa editrice salentina, in collaborazione con l’Accademia Mediterranea dell’Attore e il Centro Studi Phoné, ha dedicato al genio del teatro, anche con la nascita della nuova collana “beniana”

Sabato 21 maggio, ore 11.00

“Nota Bene” di Piergiorgio Giacchè,

un’antologia di scritti scelti proposti dall’autore, amico e collaboratore di Bene:

un viaggio a ritroso lungo vent’anni

Intervengono l’autore, Armando Petrini e Franco Perrelli

Sabato 21 maggio, ore 20.00

Carmelo Bene e altre eresie” a cura di Franco Ungaro,

un percorso di inedite connessioni tra il più importante artista pugliese del Novecento e figure eretiche del Sud come Franco Cassano, Vittorio Bodini, Ernesto de Martino

Intervengono il curatore e Stefano De Matteis

Domenica 22 maggio, ore 16.30

“Dentro ‘l mal de’ fiori” di Alessio Paiano,

prima lettura critica integrale del poema “impossibile” di Bene

Intervengono l’autore e Jordi Valentini

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Kurumunyritorna al Saloneinternazionale del Libro di Torino,la cui XXXIV edizione si svolgedal 19 al 23 maggio al LingottoFiere.Nelpiù importante appuntamento italiano legato al mondo dell’editoria, la casa editrice salentina porta le sueultimeproduzioni, romanzi e saggi oltre a testi di etnomusicologia, sempre all’insegna del dialogo fra tradizione e modernità, fra poetica della terra salentina e suo rinascimento. Così accanto alle collane storicheKurumunyne presenta di nuove, dedicate alla narrativa, alla poesia, alla world music. Tra queste, partecipando al Salone nello stand REGIONE PUGLIA (Padiglione OVAL, U138-V137), Kurumuny presenta le due ultime collane nate negli ultimi mesi e dedicate ad autori pugliesi ancora da scoprire ed approfondire: Declaro, tesa alla ripubblicazione dell’opera di Antonio L. Verri (1949-93), scrittore di Caprarica (Le) tra i protagonisti indiscussi dello scenario culturale salentino del secondo Novecento, e Beniana, dedicata a Carmelo Bene, nel ventennale della sua morte.

E sarà proprio al genio del teatro, al il più importante artista pugliese del Novecento, che Kurumuny dedicherà il suo focus a Torino, con tre incontri che vedranno la partecipazione di alcuni dei maggiori esperti conoscitori di Carmelo Bene.

Il 21 e 22 maggio, sempre nello stand della Regione Puglia, si terranno infatti le presentazioni delle tre nuove pubblicazioni che la casa editrice salentina, in collaborazione con l’Accademia Mediterranea dell’Attore e il Centro Studi Phoné, ha dedicato al grande attore, regista, drammaturgo e poeta pugliese, con l’intento di rinnovare il dibattito sulla sua opera, aprendosi anche ai contributi delle nuove generazioni di studiosi e indagando in maniera sempre più capillare la poetica di un autore che continua ancora oggi ad affascinare e sconcertare il pubblico.

Il primo appuntamentoè per sabato 21 maggio alle ore 11.00.  Sarà lo stesso Piergiorgio Giacchè, amico e collaboratore di Bene, a presentare il suo ultimo libro, “Nota Bene”, edito per la collana nuova Beniana.“Nota Bene” (Kurumuny 2022, pag. 210, 16.00 euro) è un’antologia di comunicazioni, conversazioni, articoli e appunti dedicati a Carmelo Bene dopo la sua morte, dal 2002 al 2022. È una raccolta di scritti “d’occasione” (ovvero tratti da convegni, conferenze, interviste, prefazioni e perfino programmi di sala) che nasce dall’esigenza di “vuotare il sacco” di una personale ostinazione e di una ininterrotta interrogazione. Mille domande che non si aspettano nessuna risposta “impossibile”, ma che testimoniano al contrario l’unica ricerca “possibile” che si può fare sull’arte e la parte di un genio del teatro: quella di sondare la sua alterità e rispettare la sua altezza, per poi cercare di far discendere dalla sua Eccezione le perpendicolari che accadono in ogni scena, ovvero le Regole che riguardano anche gli attori diversi da Bene e perfino gli spettatori divisi su Bene.

Oltre all’autore, intervengono all’incontro i docenti universitari Armando Petrini e Franco Perrelli.

Sempre sabato 21 maggio ma alle ore 20.00 sarà la volta di Carmelo Bene e altre eresie”, libro a cura di Franco Ungaro, realizzato in collaborazione con l’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce, per la collana Pensieri meridiani di Kurumuny.

Carmelo Bene e altre eresie” (Kurumuny 2022, Pensieri meridiani, pag. 184, 15.00 euro) contiene i contenuti, rielaborati e arricchiti da Ungaro, di una sessione di lavoro tenutasi novembre lo scorso a Copertino (Le). Il tema “Carmelo Bene e altre eresie”, nell’ambito dell’incontro seminariale “Che fare del Sud?”, ha permesso di scoprire traiettorie comuni o parallele, connessioni sorprendenti e inedite di Carmelo Bene con figure eretiche del Sud: Franco Cassano, Vittorio Bodini, Ernesto de Martino, Vittore Fiore e i tanti eretici espressi dalla cultura meridionale. Questo volume raccoglie gli stimolanti e originali interventi di Francesco Ceraolo, Franco Chiarello, Stefano De Matteis, Antonio Errico, Piergiorgio Giacchè, Simone Giorgino e Franco Vitelli. A questi si aggiungono sei interviste di Franco Ungaro a una serie di personalità (Matteo Bavera, Goffredo Fofi, Miguel Angel Valdivia, OrodèDeoro, Luigi Presicce, Roberto Latini) il cui percorso, in forme e tempi diversi, ha incrociato quello di Carmelo Bene, aprendo un dialogo anche sull’idea di una possibile/impossibile eredità artistica. Carmelo Bene e altre eresie” rappresenta un’“autobiografia collettiva”, una consapevolezza nuova sulle sfide culturali che attendono il Sud.

Oltre al curatore interverrà all’incontro il docente universitario Stefano De Matteis.

Domenica 22 maggio alle ore 16.30 presentazione di “Dentro ‘l mal de’ fiori. Il poema impossibile di Carmelo Bene” (Kurumuny 2022, Beniana, pag. 312, 18.00 euro) di Alessio Paiano, pubblicato per la nuova collanaBenianadi Kurumuny,a cura del Centro Studi Phoné, diretta da Stefano Cristante e Simone Giorgino.

“Dentro ‘l mal de’ fiori è la prima lettura critica integrale, totalmente inedita, de ’l mal de’ fiori (Bompiani, 2000), ultima opera pubblicata in vita da Bene e unica prova destinata esclusivamente alla forma poetica. Un poema sotto ogni aspetto ‘eccessivo’, nel linguaggio, nel contenuto e persino nel layout editoriale, in cui prende corpo la formula ‘lorenzaccia’ del “rovinare le rovine”: è la sfida impossibile di ‘scrivere la voce’, restituendo una sconcertante polifonia che chiama a raccolta tutte le ossessioni della sua ricerca (Shakespeare, Pinocchio, l’Adelchi, Dante, Leopardi ecc.). Per comprendere l’operazione bisognerà rovesciare un assunto dello stesso Bene: come da attore non ha mai smesso di essere poeta, così da poeta non smetterà i panni dell’attore. Viene qui proposto il primo commento integrale a un capolavoro assoluto della letteratura contemporanea, una chiave di accesso per gli appassionati e gli studiosi di Bene e della poesia in genere.

Oltre all’autore interverrà all’incontro, il docente universitario Jordi Valentini.

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