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Terremoti, Regione Puglie e Asset a lavoro per la prevenzione

Razionalizzare la conoscenza relativa alle alterazioni che lo scuotimento sismico può produrre in particolari aree dei territori è tra gli obiettivi degli studi di Microzonazione sismica (Ms). Studi finalizzati a restituire informazioni utili per la progettazione, la pianificazione, la gestione dell’emergenza e per l’eventuale ricostruzione post sisma.

Le mappe di pericolosità sismica di base dell’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, forniscono un quadro delle aree più a rischio in Italia in base ai valori di scuotimento atteso del terreno. Tra queste figurano l’Appennino Dauno e il Gargano, ma anche il resto del territorio pugliese è caratterizzato da valori non trascurabili. Da qui si comprende quanto sia importante disporre di strumenti aggiornati per la prevenzione dei disastri.

In Puglia gli studi di Microzonazione sismica sono stati avviati dalla Protezione Civile della Regione Puglia nel 2020 affidando ad Asset l’incarico di costituire e coordinare un gruppo di geologi e geotecnici specializzato nella materia. A oggi, gli studi hanno permesso di individuare e distinguere in 21 comuni, per lo più dei Monti Dauni, le zone stabili da quelle soggette a instabilità: frane, rotture della superficie per faglie e liquefazioni dinamiche del terreno mediante rilievi e prove in sito con specifiche strumentazioni. In funzione dei livelli di approfondimento, gli studi di Microzonazione sismica vengono classificati in tre livelli: Ms1-Ms2-Ms3. La differente classificazione consente di entrare nel dettaglio delle fragilità di territori.

Un’attività di analisi coadiuvata, dal punto di vista della validazione scientifica, dall’Università di Bari, dipartimento di Geologia, e dal Cnr-Irpi.

A oggi l’Asset prosegue gli studi di microzonazione sismica in 21 comuni pugliesi attraverso ulteriori approfondimenti di secondo e terzo livello – spiega il direttore generale di Asset Elio Sannicandro – Gli studi, e i relativi risultati, vengono trasformati in linee guida per consentire ai Comuni di programmare e adeguare gli strumenti urbanistici e individuare le aree edificabili più idonee. Tutto ciò reso possibile in base ai parametri geofisici indicati dagli studi di microzonazione finalizzati a contenere il rischio sismico entro limiti accettabili progettando la crescita delle città in maniera più sicura”.

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