Nuovo intervento del Centro di controllo micologico della Asl Brindisi: due persone, madre e figlio, ieri sera si sono presentate al pronto soccorso dell’ospedale Perrino con nausea, vomito e forti dolori addominali legati a un’intossicazione da funghi raccolti dal ragazzo. I medici hanno contattato il Centro antiveleni di riferimento per individuare il trattamento idoneo: madre e figlio stanno meglio e sono ancora in osservazione.
“Grazie all’esame dei funghi che avevano portato con sé – spiega il coordinatore del Centro di controllo micologico, Antonio Tursi – abbiamo identificato la specie responsabile dell’intossicazione: l’Omphalotus olearius, riconoscibile per il color arancio del cappello e per le lamelle fitte, visibili al buio. Chi li ha raccolti, invece, ha confuso questo fungo con un esemplare di Cantharellus cibarius, noto come galletto, che presenta costolature e non lamelle. È un errore che viene commesso spesso da chi non conosce bene i funghi”.
Per questo – prosegue Tursi – “i funghi vanno controllati dagli esperti. Il Centro rilascia la certificazione di commestibilità per i funghi epigei spontanei, messi in commercio da raccoglitori professionali e rivenditori o raccolti da privati. In quest’ultimo caso consulenza e certificazione micologica sono gratuite”.
Il Centro di controllo micologico della Asl, che rientra nel Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione, diretto da Liborio Rainò, a sua volta parte del Dipartimento di prevenzione, ha predisposto il calendario settimanale del Servizio di ispettorato, con cinque micologi, per il periodo 2024-2025, attivo su tutto il territorio provinciale dal primo settembre al 31 gennaio di ogni anno. Il servizio di pronta disponibilità micologica è invece operativo da settembre a maggio.
Queste le raccomandazioni utili: frequentare corsi di formazione in micologia di base per raccoglitori e munirsi del permesso di raccolta rilasciato dai Comuni; far esaminare e certificare i funghi raccolti dall’esperto micologo Asl; acquistare solo funghi spontanei certificati, in buono stato di conservazione; sottoporre i funghi a cottura prolungata (almeno 25-30 minuti in umido), poiché scarsamente digeribili; assumerne modeste quantità (come condimento, contorno) e non in pasti ripetuti e frequenti; consumare funghi epigei spontanei solo se si è in buona salute (non somministrare ad anziani, bambini, donne incinte); non affidarsi alle credenze popolari.
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