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Mesagne: Grande mostra a Mesagne e focus sulla scultura.

Solo a guardare i numeri dei primi di ottobre – con migliaia di studenti in mostra e con una nuova ondata prevista da lunedì in avanti, tanto da determinare la decisione di prorogare l’evento -, è facile immaginare che ci si appresta a vivere un’altra domenica davvero speciale,nelle sale nobili del castello di Mesagne (Brindisi). Quelle sale affollate – nelle quali si può godere, fra le altre opere, della «Vergine delle rocce» di Leonardo e allievo -, continuano ad ospitare la grande mostra «G 7 – Sette secoli di arte italiana», curata dal prof. Pierluigi Carofano ed organizzata – nell’ambito del Protocollo d’Intesa Puglia Walking Art – da Micexperience Rete d’Imprese, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura.

La mostra, tuttavia, fra le 51 opere esposte, propone anche il «Ritratto di gentildonna»  di Matteo Civitali (1436-1501), l’«Annibale Cartaginese» attribuito ad Andrea di Cione, detto il Verrocchio (1435-1488), nonché «Creugante» e «Damosseno», modelli in gesso da forma madre a tassello di Antonio Canova (1757-1822) e quindi è agevole pensare ad un focus su esperienze dell’arte scultorea italiana – e qui si citano le parole del prof. Carofano a commento delle opere nel vernissage del 13 giugno -, fra «l’eleganza di un ritratto» (Civitali), «l’arte del maestro di Leonardo» (Verrocchio) e quella de «lo scultore di Napoleone» (Canova). «Pensiamo che tutti e tre questi grandi artisti sono passati a miglior vita ad ottobre – osserva Pierangelo Argentieri, presidente di Micexperince -, ma oltre le coincidenze anniversarie che determinano questa riflessione sulla scultura italiana, credo sia importante notare come attraverso tre esempi si colga uno degli aspetti peculiari di questa mostra, che sarà irripetibile a comporsi: la collaborazione fra pubblico e privato, fra istituzioni e collezionisti. Il “Ritratto di gentildonna” di Matteo Cividali viene dall’Opera della Primaziale Pisana; l’”Annibale Cartaginese” attribuito al Verrocchio proviene da una collezione privata toscana, mentre i cosiddetti “Pugilatori” del Canova sono di proprietà dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Le schede di queste opere, al pari delle altre esposte, – ha conclude Argentieri – sono state curate in catalogo da studiosi specialisti di questi artisti e questa circostanza impreziosisce ancora di più la mostra mesagnese».

Giova ricordare che la mostra, domenica 13 ottobre, sarà aperta al pubblico dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20 (info 3270112818 o segreteria@pugliawalkingart. com)

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