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Ugento: Redi Hasa torna nel Salento con “My Nirvana”

L’urlo di una generazione in graffianti melodie al violoncello, la musica grunge e la memoria della rivoluzione.

Redi Hasa torna nel Salento con il progetto “My Nirvana” (Ponderosa Music Records/Decca Records), per un live speciale che vede sul palco, con Hasa e Valerio Daniele, due ospiti d’eccezione del panorama indie, Rodrigo d’Erasmo e Amedeo Pace.

L’appuntamento è giovedì 29 agosto alle 18.30 presso la pineta ai piedi del faro di Torre San Giovanni (Ugento – Lecce), per la tappa conclusiva del Premio Zeus, promosso dal Comune di Ugento con la collaborazione di Imago Cooperativa Sociale e Ura Teatro, e con il patrocinio del Consiglio Regionale della Puglia (ingresso libero – info +39 328 531 7676).

A distanza di un anno dall’emozionante concerto all’alba di Castro che li ha visti insieme sul palco, con il violoncellista e compositore albanese Redi Hasa tornano a incontrarsi per un incredibile omaggio alla musica dei Nirvana – questa volta al tramonto, per salutare le ultime luci dell’estate dalla costa Jonica – il musicista e compositore Valerio Daniele (chitarra ed elettronica) e i due ospiti speciali Rodrigo d’Erasmo, violinista, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra e polistrumentista, dal 2008 membro degli Afterhours, e Amedeo Pace, chitarrista e cantante e co-fondatore del gruppo indie rock Blonde Redhead (Usa).

Reduce dal successo internazionale del documentario “I am: Celine Dion” di Irene Taylor (prodotto da Amazon MGM Studios e trasmesso sulla piattaforma Prime Video) di cui Redi Hasa firma la colonna sonora originale, l’artista prosegue il tour del suo progetto solista, un tributo sincero e commovente alla musica dei Nirvana e alla rivoluzione che questa ha significato per i giovani di tutto il mondo.

In “My Nirvana” Redi Hasa racconta un pezzo della propria storia e di quella della sua generazione: l’incontro dei giovani albanesi con la musica rock e grunge negli anni Novanta, dopo la caduta di un regime che per mezzo secolo aveva messo al bando la distribuzione di tutta la musica occidentale. Quei ragazzi trovarono nel rock e nel grunge la voce attraverso cui urlare la necessità di una rottura con il passato. Era un periodo pieno di contraddizioni: solo pochi anni dopo la fine della dittatura, nel ’97 sarebbe scoppiata la guerra civile che avrebbe portato Redi Hasa a lasciare il suo Paese per giungere in Italia, in Puglia.

“My Nirvana”, con nove tracce che rielaborano i pezzi più significativi della band guidata da Kurt Cobain, è il tributo personale e unico, per violoncello solo, all’influsso che i Nirvana con il loro urlo radicale e sincero hanno avuto sui giovani albanesi, all’alba di una rivoluzione non solo esistenziale – ciò che questa musica ha significato per tutti i ragazzi del mondo – ma anche sociale e culturale.

«Ricordo un tempo passato, un tempo con la brezza del cambiamento addosso e con tanta voglia di spaccare i muri dei pregiudizi – scrive Redi Hasa capelli lunghi, camicie a quadri, jeans strappati e arrabbiati. Nirvana nelle orecchie, spinte, disordine, urla di libertà. Qualcosa sta cambiando, qualcosa sta succedendo. Non sappiamo cos’è. Suoniamo per noi, nessun concerto in vista, solo un appuntamento sacro con la musica. La scaletta incisa sul cemento armato con un chiodo. Scritte sui muri. Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, U2. Tutto accade in quel momento, il cambiamento inizia a prendere possesso di noi. Kurt Cobain si ribella, vomita contro una società falsa, racconta i disagi che abbiamo dentro ognuno di noi. Ascolto i Nirvana chiuso nella mia stanza a volume insostenibile per spingermi in profondità della mia anima e farla uscire fuori. Torno alle prove. Pioggia a Tirana, strade deserte, alberi bagnati odore di legna e erba mischiata a nafta. Mi avvicino sempre di più alla strada della nostra tana. Cinquanta minuti a piedi da casa mia con il basso in mano senza custodia. Pensieri, e la voce di Kurt nelle orecchie. Attacco il jack».

Redi Hasa

Nato a Tirana nel ‘77, giunge in Puglia nel ‘98 dove collabora con una moltitudine di artisti e contribuisce a portare i ritmi della musica balcanica. Nel 2012 alla Notte della Taranta incontra Ludovico Einaudi, che lo include nella sua ensemble e con il quale calca i palchi di tutto il mondo, incide diversi album e colonne sonore per film vincitori di Premi Oscar. Tra le sue collaborazioni anche Robert Plant (Led Zeppelin), Arto Linsday, Blonde Redhead.

Il suo primo album solista è “The stolen cello” (Decca Records/ Ponderosa Music & Art 2020), dedicato alle sue origini. “My Nirvana” (Decca/ Ponderosa 2022), il suo secondo album, è un personale tributo al gruppo grunge più famoso di sempre.

La biografia di Redi Hasa e i suoi anni a Tirana sono al centro del documentario “Parlate a bassa voce” di Esmeralda Calabria, presentato a Torino Film Festival 2022. Nel film, che ripercorre la storia recente dell’Albania, Hasa firma anche la colonna sonora originale.

Ultimo successo internazionale di Hasa è la colonna sonora originale del documentario “I am: Celine Dion” di Irene Taylor, prodotto da Amazon MGM Studios e trasmesso sulla piattaforma Prima Video.

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