Si terrà martedì 23 luglio (ore 21) agli Orti del Duca di Martina Franca la proiezione del documentario L’utopia della valle del regista martinese Leo Muscato, scritto con Massimo Bernardini e Laura Perini, dedicato ai cinquant’anni del Festival della Valle d’Itria e prodotto dalla Fondazione Paolo Grassi con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di Martina Franca. Un’occasione preziosa, e a ingresso libero, per ripercorrere mezzo secolo di storia di arte in musica, di impegno e passione.
Con la consulenza musicale di Carla Moreni e la fotografia di Samir Iacovone, il documentario, della durata di 88 minuti, ripercorre la storia del festival pugliese come vissuta e narrata da artisti, maestranze, pubblico e critici che hanno visto crescere l’idea di un festival unico nel suo genere, nato grazie alla tenacia e alla passione di figure illuminate – Paolo Grassi, Alessandro Caroli e, su tutti, Franco Punzi, anima instancabile del festival per quasi mezzo secolo, di cui il documentario regala una preziosa e commovente testimonianza.
In un anno Muscato ha realizzato 26 interviste e 70 ore di riprese video, per riportare lo sguardo diverso dei tanti protagonisti di questa storia: la squadra del presidente Franco Punzi; i direttori artistici Alberto Triola e Sebastian F. Schwarz; i direttori d’orchestra Fabio Luisi e Michele Spotti; il regista Pier Luigi Pizzi; i cantanti Patrizia Ciofi, Marco Filippo Romano; gli operatori culturali Carlo Fontana e Giovanni Soresi, il critico e musicologo Angelo Foletto; lo storico pugliese Giuseppe Vacca. Alcuni martinesi che si sono avvicinati al festival da bambini: gli scrittori Donato Carrisi e Mario Desiati. E altri che hanno mosso i primi passi delle loro carriere sul suo palcoscenico, tra i quali la danzatrice Rossella Brescia, il conduttore televisivo Beppe Convertini, i musicisti Emanuele Urso, Manuel Amati e Andrea Monarda.
LE NINA’S DRAG QUEENS
Mercoledì 24 luglio (ore 21) al Teatro Verdi, il Festival della Valle d’Itria si apre alla prosa, irriverente e ironica, delle Drag Queen, figure eclettiche, personaggi multiformi, vere e proprie maschere post-moderne. La compagnia milanese Nina’s Drag Queens arriva a Martina Franca con lo spettacolo Il giardino delle ciliegie. Étude pour un vaudeville en travesti plein de paillettes.
Il regista Francesco Micheli mette in scena il capolavoro di Cechov, opera teatrale di grande coralità, un affresco femminile vario e affascinante, in una nuova, originale versione, che si avvale delle scene di Clara Storti e Selena Zanrosso, dei costumi di Giada Masi e delle luci di Giulia Pastore.
Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov è una piccola saga familiare, stagliata sullo sfondo di un’epoca di grande cambiamento. Aspettando un unico avvenimento, la vendita del giardino, i personaggi si dibattono in situazioni apparentemente futili: amori inseguiti e non corrisposti, feste senza invitati, passeggiate tra i viali. Nell’adattamento di Micheli e con la traduzione di Fausto Malcovati, sei donne attendono la fine del mondo che hanno conosciuto. Intorno a loro, si avvicina una schiera di uomini, un coro di voci incalzante che segna l’inevitabile conto alla rovescia. “Ci siamo chiesti a cosa corrispondano, oggi, quelle ansie, quelle manie, quei caratteri. È la cronaca di un’epoca di passaggio: come quella che viviamo in questi anni”, spiegano le Ninas’ Drag Queen.
Programma su www.festivaldellavalleditria.it
Biglietti: L’utopia della valle ingresso libero; Il giardino delle ciliegie da 25 a 10 euro.
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