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Lecce: Riunione Scientifica organizzata dalla Società Italiana di Psichiatria Sociale

Si inaugura oggi, mercoledì 26 giugno, alle ore 12, e proseguirà fino al 28 giugno, presso l’Hotel Hilton, a Lecce, la Riunione Scientifica organizzata dalla Società Italiana di Psichiatria Sociale con la direzione del dottor Serafino De Giorgi, Presidente della Società Italiana di Psichiatria Sociale (SIPS) e Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Locale Lecce e del dottor Andrea Fiorillo, Presidente della Società Italiana di Psichiatria Sociale (SIPS) e Professore Ordinario del Dipartimento di Psichiatria, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli.

Saranno presenti per l’apertura dei lavori il Prefetto Luca Rotondi, il Questore Massimo Modeo, il Presidente del Tribunale di Lecce Anna Rita Pasca, l’Avvocato Generale della Repubblica Giovanni Gagliotta, il Direttore Sanitario Maria Nacci e il Direttore Amministrativo Yanko Tedeschi della ASL Lecce.

L’incontro , che vedrà la partecipazione dei massimi esperti internazionali e nazionali nel campo della salute mentale, quali Mario Maj e Maximillian Birchwood, affronterà temi che riguardano i determinanti psicosociali di malattia oggetto di studio in tutta la medicina e soprattutto nelle malattie cosiddette complesse quali quelle mentali.

I determinanti psicosociali, che includono fattori ambientali distali e fattori prossimali individuali, hanno un ruolo particolarmente evidente nei disturbi mentali in quanto interagiscono con i fattori genetici e biologici influenzando l’esordio, il decorso e l’outcome dei principali disturbi mentali quali la schizofrenia, la depressione maggiore, il disturbo bipolare, i disturbi d’ansia, i disturbi dell’alimentazione e i disturbi del ritmo sonno-veglia.

Tra i determinanti psicosociali distali, un ruolo evidente è riconosciuto all’inquinamento, all’urbanizzazione, ai conflitti bellici e ai grandi disastri naturali come i terremoti. I determinanti psicosociali prossimali includono invece la discriminazione, lo stile di vita, la deprivazione sociale, il bullismo e il mobbing.

Appare evidente che interventi volti a migliorare la salute fisica dei pazienti (ad esempio, lo sport, gli stili di vita sani, l’alimentazione bilanciata) o a ridurre la discriminazione (ad esempio, campagne antistigma mirate) possono ridurre significativamente la morbilità e la mortalità per queste patologie, riducendo anche il carico globale di malattia.

Durante i lavori si discuterà delle nuove evidenze scientifiche di cui bisogna necessariamente tener conto a livello accademico, di ricerca e clinico, ma anche a livello delle politiche sanitarie e di economia aziendale, se si vuole fornire interventi integrati evidence-based e al passo con i tempi.

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