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Lecce: “NOI”, viaggio fra gli stereotipi sulle migrazioni

In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, che ricorrerà il 20 giugno prossimo, è stato presentato a Lecce il progetto “NOI”, realizzato dal Gus (Gruppo Umana Solidarietà “Guido Puletti” Onlus). Si tratta di una campagna di sensibilizzazione ideata dal fotoreporter Andrea Gabellone e che si svilupperà per le strade di Lecce e Andrano. Verranno affissi manifesti che raccontano le storie di alcuni rifugiati ospiti delle strutture di accoglienza del Salento e raccontano, contestualmente, gli stereotipi e la cultura dell’odio che inquina lo spazio pubblico, a partire dai social network, quando si parla di migrazioni. “NOI”, che ha sfruttato anche l’intelligenza artificiale, ha raccolto dalle pagine social di quotidiani locali o di gruppi che fanno riferimento a Lecce e al Salento commenti realmente pubblicati e intrisi di luoghi comuni e messaggi d’odio sulle migrazioni e sull’accoglienza.

Commenti che le foto e le storie del progetto “NOI” si incaricano di smontare e restituire al pubblico come riflesso – da qui il titolo – delle nostre paure, delle nostre fragilità, della necessità diffusa di ricostruire l’empatia, abbandonando la piazza reale per misurarsi con la realtà di oggi, partecipando all’integrazione e all’inclusione dei nuovi cittadini italiani.

COS’È IL GUS E COSA FA

Il Gus, Gruppo Umana Solidarietà Guido Puletti Aps è una Organizzazione non governativa che nasce nel 1993, da un gruppo di volontari, per portare aiuto alle popolazioni colpite dalla guerra nella ex Jugoslavia. In quasi trent’anni, il GUS ha fatto della tutela dei diritti umani, del rispetto delle culture, della promozione dello sviluppo e dell’aiuto umanitario la base dei suoi interventi nella cooperazione internazionale, nelle emergenze, nell’accoglienza e integrazione, in Italia e nel mondo. Nel corso degli anni ha operato in Argentina, India, Sri Lanka, Mozambico, Iraq, Siria (Rojava), Albania, Messico, Nepal, Sri Lanka, Libano, India, Iraq e Kosovo.

Il GUS lavora all’interno della rete SAI (Sistema Accoglienza Integrato), sistema di accoglienza di secondo livello di rifugiati e richiedenti asilo, finanziato dal Ministero degli interni e l’ANCI attraverso gli enti locali ai sensi di quanto prevede il decreto del Ministero dell’Interno del 18 novembre 2019. Al 31 maggio la rete SAI contava 834 progetti attivi sul territorio nazionale, 654 dei quali gestiti da Comuni.

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