Domenica, 19 maggio 2024, alle ore 11.00, il Museo Castromediano (Lecce) ospiterà un appuntamento con la Musica e con la Poesia, per un inedito omaggio al Poeta salentino Girolamo Comi. Il recital in programma, dal titolo “Ardo ragiono e canto”, nasce da un progetto della musicista Vania Palumbo realizzato in collaborazione con i musicisti dell’Ensemble Concentus, Maurizio Ria e Angela Lacalamita, e con il Patrocinio della Provincia di Lecce – Salento d’Amare”.
Il Poeta di Lucugnano così lontano dalle correnti letterarie novecentesche, ha ispirato alla musicista un parallelo con la lirica trobadorica francese. Lo “splendido isolamento” di Comi appare molto vicino alle biografie di numerosi trovatori, poeti e musicisti medievali, spesso aristocratici, anch’essi cantori di valori alti e nobili, ai quali dedicavano la loro vita e l’intera produzione artistica. Un altro nesso importante tra Comi e i trovatori è stato individuato dall’autrice del progetto nell’opera di Dante: Comi amava profondamente il Sommo Poeta il quale aveva grande stima per l’arte dei trovatori, come si può leggere nella Divina Commedia e in altri suoi scritti.
Il legame tra la Francia e Comi è inoltre un importante dato biografico del Poeta il quale studiò e consolidò la propria formazione proprio lì, a stretto contatto con i più importanti intellettuali e poeti del tempo e studiando i classici della letteratura francese.
Il progetto propone, pertanto, alcuni brani che sono il risultato della fusione tra liriche di Comi e melodie trobadoriche, e in alcuni di essi i versi del Poeta salentino si alternano ai testi originali medievali proprio per sottolineare la collocazione di Comi in una sorta di Parnaso al di fuori del contesto coevo. Gli strumenti utilizzati sono copie fedeli di strumenti antichi.
Il progetto si ispira a un metodo compositivo molto usato nella musica vocale medievale, consistente nel sostituire, in un brano musicale, un testo a un altro, conservando per lo più inalterata la linea melodica, pur con le variazioni necessarie per il rispetto della metrica dei testi. Il repertorio a cui si fa riferimento è principalmente quello dei trovatori e trovieri francesi, ma sono presenti anche melodie di trovatori spagnoli e tedeschi poiché l’Arte del Trobarera diffusa in tutta Europa e rappresentava, nei secoli XII e XIII l’espressione poetica più nobile e raffinata nel panorama artistico del tempo.
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