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Brindisi: FP CGIL. Il Diritto di scelta delle donne utenti della ASL Br

Per anni la scrivente FPCGIL ha perorato la causa della partoanalgesia nel territorio
brindisino con incessanti lotte, note interne e a mezzo stampa, incontri e riunioni con vertici
dell’ASLBR ed è, quindi, con grande soddisfazione che, nel corso dell’iniziativa pubblica
«Io decido! Obiezione respinta.», tenutasi il 3 maggio u.s., ha appreso che è in attesa di
accreditamento regionale la nuova ala del reparto di Ostetricia e Ginecologia dotata di tre
nuovissime sale travaglio e di una sala operatoria. Finalmente!
Questa ristrutturazione porterà nel XXI secolo la salute e la sicurezza delle future mamme
del territorio brindisino poiché, insieme alla possibilità di decidere in che posizione partorire
(libera o ginecologica), se partorire in acqua, la sala operatoria attigua alle sale travaglio
non solo migliorerà la sicurezza complessiva delle future mamme e delle/i nasciture/i (in
applicazione di quanto previsto dall’ISPESL, linee guida per gli interventi di prevenzione
relativi alla sicurezza e all’igiene del lavoro nel “blocco parto”, DPR 14/01/1997 e
dall’accordo Stato-Regioni n. 137/CU del 16/12/2010), ma consentirà anche l’avvio del
servizio di parto analgesia per il quale è già in corso la programmazione della formazione
specifica propedeutica. Un servizio che nella provincia di Brindisi manca dalla chiusura del
punto nascita della Salus datata 01.01.2020.
Un’altra buona notizia per l’emancipazione delle donne utenti dell’ASLBR è il corretto
funzionamento del servizio di IVG nel principale presidio ospedaliero, ma, su questo fronte,
la strada da percorrere è ancora molta poiché, in ASLBR, attualmente, occorre ancora
svincolarsi dall’imperante modello organizzativo ospedalocentrico e prontosoccorsista che
grava persino anche su questo servizio ed avviare un percorso per il rispetto delle l. 405/75
e 194/78, cioè difendere il diritto all’aborto libero, sicuro e gratuito in una più corretta logica
di integrazione ospedale -territorio.
Occorre potenziare le risorse umane e la dotazione tecnologica nei consultori famigliari:
codesta amministrazione attivi ogni procedura necessaria per avere personale medico e di
comparto nei 16 consultori della provincia e per fornire ogni consultorio almeno di un
ecografo per la visita ostetrica. Soli sei mediche/i ginecologhe/i non sono assolutamente
sufficienti a garantire il diritto all’aborto libero sicuro e gratuito specialmente, poi, se nei
consultori non vi sono ecografi come questa OS ha appreso durante l’iniziativa del 3 maggio.
Anche in questo caso, la scrivente FPCGIL, dopo aver esaminato l’attività deliberativa degli
ultimi dieci anni, è consapevole che le attuali carenze di organico e il grave gap tecnologico
nei consultori, che risale ad una mancanza di investimenti dal 2014, non è assolutamente
imputabile all’attuale amministrazione, ma ciò nondimeno chi legge si prodighi per non
continuare nello snaturamento dell’essenza dei consultori , quali luoghi e spazi di salute di
prevenzione ed educazione (gratuite!), dove, per legge, si dovrebbe poter esercitare il diritto
all’aborto (libero, sicuro e gratuito), il diritto di scelta basata sull’autodeterminazione della
donna.

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