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Brindisi: Cartelle Arneo. Nota congiunta per dire basta

Il 27 FEBBRAIO u.s. giornata in cui era in programma lo svolgimento di un Consiglio Regionale all’ultimo momento saltato, si è tenuta ugualmente a Bari una imponente manifestazione di protesta contro le cartelle pazze dei Consorzi di bonifica ed a favore della proposta di legge OMNIBUS 2024 in cui è inserito un art. il n. 30, con il quale si chiede la temporanea sospensione delle cartelle di pagamento del tributo 630 inviate sino ad oggi, il tempo necessario acchè gli uffici Regionali Agricoltura, “procedano al monitoraggio ed alla verifica dello stato di conservazione, manutenzione, ed idoneità delle opere consortili gestite dal nuovo Consorzio unico di Bonifica centro-sud Puglia, come da disposto di cui all’art. 2, commi 2, 3, 4, 5 e 7 della legge reg.le n. 1/2017 e della deliberazione della Giunta Regionale 31 luglio 2023, n. 1100.”

Al corteo sotto la bandiera di diverse sigle sindacali e associazione di categoria, oltre a tantissimi agricoltori, hanno partecipato anche semplici cittadini arrivati da quasi tutta la Puglia.

Dopo un breve sit-in sotto il Palazzo della Regione, le varie delegazioni presenti, compresa la nostra. sono state ricevute dall’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia che nel frattempo era arrivato in Regione.

Per la ns delegazione composta dal sottoscritto e dal Presidente del Comitato “No Enfiteusi” di San Michele Salentino, Tonino Chirico, l’approccio al dibattito ed all’ascolto sull’argomento a noi a cuore e motivo della ns battaglia di civiltà e democrazia è partito subito in salita.

L’Assessore Pentassuglia, infatti, ha esordito mettendoci subito a ns agio, facendoci gentilmente sapere che anche questa volta la risposta sarebbe stata uguale a quella delle due volte precedenti  e non cinque come ha voluto far credere, evidentemente aveva esagerato per eccesso.

Caro Assessore gli abbiamo risposto sommessamente e sempre nel rispetto del suo ruolo istituzionale, “vuol dire che noi prenderemo atto delle sue risposte e Lei prenderà atto delle ns domande”.

Ma questo è stato solo l’inizio, perché man mano che il confronto entrava nel vivo la situazione sul piano dialettico, è peggiorata finchè non siamo stati accusati di fare sarcasmo gratuito.

Questo perché ci saremmo permessi di stigmatizzare il comportamento antidemocratico e contrario alla trasparenza da parte di un Consorzio, pardon Carrozzone, Arneo che con le sue anomale, incomprensibili procedure si arroga impunemente il diritto di vessare e mortificare i suoi consorziati. Ovvero avremmo fatto esercizio di lesa maestà, non sia mai toccare l’Arneo.

Diverse ns segnalazioni in tal senso, come suggerito anche dallo stesso Assessore, nel tempo non hanno avuto riscontri né verso di noi, ma cosa ancora più grave, verso la Regione stessa.

Peggio è andata poi quando abbiamo sottolineato la illegittimità di quelle cartelle di pagamento di cui chiediamo la sospensione in quanto mancanti dei presupposti di legge ed in palese contrasto con quanto stabilito dagli artt. 5, 17, 18 e 19 della legge reg.le n. 4/2012 e sentenze diverse dove  tutte sanciscono come non possa esserci contributo di bonifica senza beneficio specifico e diretto per l’utenza.

Quanto poi al voler cavillare sulle competenze se di Governo o di Regione, si ignora o si finge di ignorare forse, che i Consorzi sono emanazione della Regione stessa e che è scritto come i DPR 15-1-1972, n. 11 e 24-7-1977, n. 616, hanno restituito in maniera esclusiva dallo Stato alle Regioni la competenza di tutta la materia dei Consorzi di bonifica.

Poiché tale circostanza è stata messa in dubbio, abbiamo invano abbiamo chiesto di leggere insieme pubblicamente, quanto stabilito dalle predette leggi.

Apriti cielo, sorpresi ed amareggiati per il trattamento subito sino a tal punto, abbiamo deciso di uscire dall’aula. Seduta sospesa sino a quando convinti e pregati dal personale di servizio presente, siamo rientrati in Aula.

Giusto in tempo per fare un’ultima domanda all’Assessore che abbiamo avuto l’impressione che confonde le imposte (IMU, IRPEF, IVA, IRES, ecc.) che servono a coprire i costi dei pubblici servizi, con il tributo consortile 630 di natura corrispettiva ed allora assimilabile alla TARI (la tassa sulla raccolta dei rifiuti). Tu mi assicuri un servizio ed io ti pago, più chiaro non poteva essere eppure……. Se un Comune, per un motivo qualsiasi, un giorno non assicurasse quel servizio, potrebbe imporre ai cittadini di pagare un per ciò che non rende così come impunemente si permette invece di fare il Carrozzone dell’Arneo ? Risposta ? Non pervenuta.

Insomma questo il clima con cui siamo stati accolti a differenza di come lo stesso Assessore si è posto all’ascolto alle anche giuste istanze degli agricoltori venuti dalla BAT e da Bari.

Insomma un muro, che una crepa però l’ha rivelata quando in un passaggio del suo lungo intervento  ha recitato il mea culpa riguardo ai mancati controlli anche da parte sua, sui servizi istituzionalmente attribuiti ai Consorzi che per 13, 14 anni, come da stessa ammissione dei loro vertici, non sono stati mai resi e realizzati. Eppure per anni hanno finanziato ed alimentato con soldi dei cittadini pugliesi, “un circolo vizioso fatto di buchi, sprechi ed inefficienze, che andava invece denunciato e soppresso”

Ci dispiace caro Assessore i controlli toccavano a Voi, ora non potete scaricare i Vs errori sull’anello piu’ debole delle catena cioè gli agricoltori. Troppo facile e allora come si dice chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Questo è stato.

                                        I SOTTOSCRITTI

  Il Presidente                    Il Presidente                             Il Presidente                           Antonio Chirico                  Pino Brancasi                            Roberto Aprile      

                  

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