Prende oggi l’avvio “Orizzonti Verdi”, un importante progetto di formazione fortemente voluto dal Rettore dell’Università del Salento, professor Fabio Pollice e dalla direttrice della Casa Circondariale di Lecce, dottoressa Maria Teresa Susca.
Il progetto vede coinvolti i detenuti della Casa Circondariale di Lecce e i docenti dell’Università del Salento, in particolare il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali. Quattro detenuti avranno la possibilità di frequentare un corso di formazione professionale e di svolgere attività per la cura del verde pubblico, di parchi e giardini a partire dal verde di Ateneo.
Un progetto di reinserimento sociale, in linea con i principi della Costituzione, che permetterà ai beneficiari coinvolti di avviare un nuovo legame con la collettività attraverso azioni concrete di pubblica utilità. SI tratta di un’occasione per soggetti privati della libertà personale di reinserirsi nel tessuto lavorativo arricchiti da competenze professionali che potranno essere determinanti nel processo, mai semplice, di reinserimento in società una volta scontata la pena. Sostenere progetti come questo, consente una crescita non solo delle singole persone coinvolte, ma dell’intera comunità.
La direttrice, dottoressa Susca, ha presentato il progetto spiegando che si tratta di «un’iniziativa attraverso la quale si offre la possibilità di formare i detenuti attraverso un corso di formazione sia teorico che pratico. Questa opportunità potrà offrire a chi frequenta il corso, alla fine del periodo di detenzione, la possibilità di avviare un’attività lavorativa al fine di un positivo reinserimento nella società».
«Le quattro persone coinvolte in questo progetto sperimentale», ha spiegato il Rettore Pollice. «hanno una grande responsabilità: quella di inaugurare un’opportunità che anche altri detenuti potranno cogliere in futuro. L’Ateneo sta costruendo una modalità nuova di trasmissione del sapere che è indirizzata a persone che certamente hanno sbagliato e per questo hanno sofferto, ma che proprio perché sanno cosa significhi sbagliare si impegneranno per trovare un nuovo e onesto percorso di vita, fatto di lavoro e impegno».
La delegata Vignola ha aggiunto: «Non è solo l’Ateneo ad entrare nella comunità carceraria, ma anche l’inverso. Sono progetti che ci contaminano, che ci aiutano a crescere da una parte e dall’altra, per cui sono fondamentali per entrambe le istituzioni. Questo progetto, ideato dal Rettore, è stato da lui portato avanti con massima determinazione. Si tratta di un progetto che professionalizza anche chi non ha un titolo di studio perché gli consentirà di uscire dal corso con una certificazione ufficiale dell’Università del Salento».
Nello specifico, il percorso di formazione avrà una durata di tre mesi: complessivamente 130 ore (di cui 80 di attività pratiche) per il conseguimento della qualifica di “manutentore del verde pubblico e privato”. La didattica frontale sarà erogata all’interno dell’Istituto Penitenziario da docenti e tecnici dell’Università del Salento. Parteciperanno soggetti esterni che operano nel campo della manutenzione del verde, l’Orto Botanico dell’Università del Salento facente parte del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali e la Fondazione per la Gestione dell’Orto Botanico Universitario.
Alla presentazione del progetto il coordinatore del progetto, dottor Fabio Ippolito, responsabile tecnico-scientifico della Fondazione per la gestione dell’Orto Botanico Universitario, il professor Gianpietro di San Sebastiano, docente di Botanica del DiSTeBA, la dottoressa Cinzia Conte, responsabile dell’Area trattamentale e la professoressa Marta Vignola, delegata del Rettore per i Poli Universitari.
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