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Taranto: FNC UGL. Forti disagi negli uffici postali della città e in provincia

Non si placano i disagi all’interno degli uffici postali di Taranto e provincia, per i dipendenti e per gli
utenti. L’ormai cronica mancanza di operatori allo sportello e la carenza di personale addetto alla
vigilanza in tutte le sedi, si sta trasformando in una seria criticità rispetto alla quale si devono trovare
soluzioni urgenti prima che sia troppo tardi.
Non c’è giornata lavorativa in cui, soprattutto nei comuni più popolosi della nostra Provincia, i
lavoratori di Poste (a cominciare dal direttore per finire agli impiegati e consulenti) non si trovino a
dovere affrontare un’emergenza.
La madre di tutte le problematiche è quella legata alle lunghe code di utenti che, nonostante
l’incremento dei servizi erogati dal portale web, delle applicazioni per smartphone e dei totem
informativi e dei sistemi di prenotazione, è rimasta irrisolta. Nel contempo, Poste ha anche
implementato nuove offerte per l’utenza e continua a svolgere, per conto dello Stato, attività di
interesse sociale come ad esempio la consegna della carta acquisti “Dedicata a te” e della nuova
carta di inclusione. Il tutto senza quell’indispensabile aumento di personale allo sportello che
avrebbe evitato le ormai note difficoltà. Questo perché, negli ultimi anni, il numero di unità assunte
non è riuscito a coprire adeguatamente la quantità di lavoratori andati via per pensionamento o per
incentivo all’esodo. In un simile conto, non sono neanche considerate le fisiologiche assenze di
dipendenti per infortunio, malattia, trasferte e corsi di vario genere, senza contare i congedi e le ferie.
Su quest’ultimo istituto contrattuale, si è raggiunto anche il paradosso poiché nel 2023 l’azienda ha
stabilito l’obiettivo del conseguimento dello zero alla voce “ferie anno corrente”. Tutto ciò ha
contribuito a creare il caos, ponendo anche a rischio la regolare apertura in sicurezza degli uffici del
territorio tarantino, per evitare di accumulare residui di 3 o 4 giorni di ferie quando in altri reparti
aziendali l’accumulo che viene riportato nell’anno successivo è in doppia cifra! Le poche unità
rimaste si sforzano per espletare i servizi all’utenza nel migliore dei modi, con ruoli interni che spesso
saltano e non è difficile trovare direttori seduti allo sportello a sostituire sportellisti assenti. Vogliamo
ricordare, tra l’altro, che il ricorso ai distacchi dati ai dipendenti, per andare a tappare i buchi, devono
essere straordinari e non appartenere all’ordinaria amministrazione giornaliera. La conseguenza di
tutto è uno stato di assedio per i lavoratori, che si trovano davanti cittadini sempre più esasperati dalle
lunghe attese dovute sia alla complessità di alcune operazioni, ma anche per l’apertura di pochi
sportelli rispetto a quelli effettivamente disponibili. Qualche utente, incontrollato, nei giorni scorsi ha
alzato i toni arrivando a minacciare l’operatore di sportello con l’utilizzo di un paletto separatore ed
un altro è riuscito a risalire al numero di cellulare di un collega al quale ha inviato messaggi minatori.
Costringendo il dipendente a dover cambiare numero e valutare il trasferimento dalla sede di lavoro,
per poter preservare la propria incolumità personale. In questo modo non può di certo continuare,
poiché il confine tra la minaccia e l’azione è ad un passo e noi temiamo seriamente che possano esserci
gravi conseguenze. Rivolgiamo quindi a Poste Italiane un nuovo accorato appello affinché intervenga
senza indugio a protezione dei propri dipendenti trovando le soluzioni più celeri per il potenziamento
del personale di sportello con nuove assunzioni chiedendo anche l’ulteriore incremento della vigilanza
non armata.

IL SEGRETARIO PROVINCIALE
Francesco D’Eri

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