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Lecce: Falcone e Borsellino. Storia di un dialogo di Maria Francesca Mariano

Venerdì 19 gennaio 2024, alle 19.00, al Museo Castromediano di Lecce, la Compagnia Tèmenos – recinti teatrali, in collaborazione con il Polo Biblio-museale di Lecce, presenta “Falcone e Borsellino. Storia di un dialogo” di Maria Francesca Mariano. In scena Marco A. Romano nel ruolo di Paolo Borsellino; Mino Profico, in quello di Giovanni Falcone, Liliana Putino nel ruolo di Agnese e Maria Falcone e Valentina Piccolo in quello di Francesca Morvillo.

In apertura della serata i saluti del direttore del Castromediano, Luigi De Luca; del Prefetto della Provincia di Lecce, Luca Rotondi; del Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini; del Presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva. Gli interventi del Presidente della Corte d’Appello di Lecce Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone e di Maria Francesca Mariano, autrice del testo teatrale e Giudice Penale.

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Lo spettacolo racconta la vicenda umana e professionale dei Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ritratti nelle tappe più significative della loro esistenza offrendo al pubblico i temi di una riflessione profonda sulla giustizia, sul valore della legalità, sulla solitudine del magistrato e sulla sua relazione con le Istituzioni,non sempre capaci di sostenere e riconoscere il lavoro di chi, in silenzio, rischia la vita senza esitare e con coerenza estrema.

Il testo,scelto da Rita Borsellino per l’inaugurazione del“Centro Borsellino” di Palermo, nel 2013, dove fu messo in scena per la prima volta, vuol essere occasione per uno sguardo esemplare sui due amici-magistrati, colti nella “straordinarietà” del loro quotidiano.

I loro timori, le paure, i dolori, le piccole gioie diventano il focus di una drammaturgia ad alta intensità emotiva dove emergono la qualità morale e umana dei due giudici siciliani e i principi ispiratori del loro operato.Un dialogo composto in tre quadri per narrare tre momenti diversi della loro storia comune: il soggiorno forzato dei due all’Asinara per scrivere la storica sentenza del Maxiprocesso; la casa di Falcone, poco dopo la bomba all’Addaura;Paolo Borsellino, nel giorno dell’attentato di via d’Amelio.Tra un quadro e l’altro, si alternano le testimonianze di Agnese Borsellino, moglie di Paolo,
Francesca Morvillo, moglie di Giovanni, morta con lui nell’attentato, Maria Falcone, sorella di
Giovanni. Le parole e i pensieri si accavallano, le figure, colte in momenti critici della loro attività
di magistratura, diventano umanissime e gigantesche.

La compagnia Tèmenos Recinti Teatrali, attiva dal 2012 è diretta da Marco Antonio Romano, mette in scena un teatro di ricerca contemporanea ispirato alla prosa classica e al teatro canzone proponendo al pubblico spettacoli su temi di forte impatto sociale e civile: la legalità, l’antimafia, i diritti, il bullismo, la violenza di genere e l’ecologia i contenuti affrontati nelle produzioni realizzate.

L’autrice della messa in scena è Maria Francesca Mariano, giudice penale.Nata a Galatina dove ha frequentato il liceo classico “P Colonna”, ha poi studiato giurisprudenza a Roma presso l’Università La Sapienza, laureandosi con lode, subito dopo entra in magistratura come più giovane giudice d’Italia.

Autrice di romanzi (“Ha visto e non ha taciuto”, “Un giudice penale e un sacerdote mago”, “Salento- racconti dal sud del mondo”) ha pubblicato il suo ultimo libro “La Scialletta rossa, una donna di mafia” raccontando la Sacra Corona Unita e il fenomeno del pentitismo come fattore di cambiamento e rinascita. Scrive e pubblica raccolte di poesie e con la poesia “Ulivo sacro” arriva finalista al premio internazionale dell’editore Pagine.

Autrice di numerosi testi teatrale su tema sacro (tra i quali spicca “Croce-Via”, una scrittura della passione di Cristo) e sul tema giustizia, scrive la quadrilogia “Falcone e Borsellino- storia di un dialogo”, “Il Giudice Livatino” (testo voluto e accreditato dal “Centro Studi Livatino” di Roma) e “Vostro Onore – dalla parte del colpevole”.

Giudice penale da sempre, dopo l’esperienza professionale in Sicilia, per oltre dieci anni giudice della Corte di Assise di Lecce, dove attualmente è Giudice per le Indagini Preliminari.

Figlia d’arte (padre pittore) coltiva la danza come strumento di armonia dell’anima e ama fortemente la natura e gli animali, posti a fondamento del suo testo teatrale “Il Creato parla e il Potere si racconta”.

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