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Lecce: Tra i “giovani che salveranno l’Italia”, c’è anche la matematica salentina Irene De Blasi

Nelle scorse settimane, nell’edizione “online” del “Corriere della Sera”, è apparso un contributo, a firma di Carlotta Lombardo, dal titolo “I ventenni salveranno l’Italia? Volti e storie di cinque promesse”. Cinque storie, tra matematica, chimica, imprenditoria, ingegneria e musica, accomunate da una fortissima preparazione professionale, unita ad una straordinaria passione. Come quella di Alessandro Romano, laziale, 28 anni, fondatore della startup “Ittinsect”; oppure, quella del ventinovenne trapanese Marco Fazio, a sua volta creatore della startup “LITO Travel”. E, ancora, la storia di Alessandro Algeri, chimico ventisettenne, mantovano, responsabile ricerca e sviluppo di “Cultipharm”; e quella di Raimondo Mazzon, da San Donà di Piave, organista di ventuno anni.

Dal nostro punto di vista, però, la storia più interessante è quella di Irene De Blasi, matematica salentina di ventinove anni. Nativa di Lecce, è ricercatrice del Dipartimento di Matematica “Giuseppe Peano” dell’Università di Torino; da quest’anno, fa parte della prestigiosa “EMS Young Academy” (EMYA), un’emanazione dell’”European Mathematical Society”, destinata a raccogliere il meglio della matematica europea tra le giovani generazioni: comprende trenta componenti in tutta Europa e Irene ne è la vicepresidente. Un’associazione il cui scopo è «quello di rappresentare gli interessi dei giovani matematici, una comunità che in Italia è molto dinamica grazie anche a una tradizione formativa di altissima eccellenza, riconosciuta in tutto il mondo: e sarebbe bello che lo fosse anche da noi!», afferma Irene. La giovane matematica salentina (peraltro fidanzata con un astrofisico leccese), dopo aver frequentato la triennale all’Università del Salento, ha conseguito la magistrale a Roma Tor Vergata (laureandosi nel 2019 con una tesi sulla stabilità dei satelliti in orbita intorno alla Terra).

Adesso è all’Università di Torino, dove, dopo aver svolto il dottorato, le è stato assegnato un incarico di ricercatrice di tipo “A”. Per spiegare l’ambito scientifico di cui si occupa, Irene De Blasi ama citare la nonna, che «dice sempre che faccio la meccanica delle stelle… In effetti, la mia tesi di laurea era legata a una branca particolare della matematica, che si occupa di dare risultati legati alla dinamica dei corpi celesti utilizzando sistemi matematici che vorrebbero modellizzare il moto di un corpo all’interno di una galassia ellittica con un buco nero al centro: una tipologia di ricerca del tutto inedita». Irene fa anche parte dell’”Associazione Italiana Dottorandi e Dottori di Ricerca” (ADI) e dell’associazione “European Women in Mathematics” (EWM), che si occupa della difesa, a livello nazionale ed europeo, dei diritti della sua categoria: «Ci tengo moltissimo, perché la nostra è una categoria che, ogni tanto, viene bistrattata. In Italia, infatti, finché non si diventa professori associati si rimane precari». Alla giovane matematica salentina (che, peraltro, ha conseguito anche una laurea in pianoforte classico al Conservatorio “T. Schipa” di Lecce), da quest’anno è sta assegnata anche una cattedra. «Si lavora tanto, dalle 9 alle 18 e, se ci sono scadenze, anche il sabato e la domenica, e, magari, anche lanotte!», afferma Irene, «ma sono felice di essere rimasta in Italia: il mio gruppo di lavoro èsuper dinamico!».

Orgogliosamente salentina, Irene De Blasi non perde, comunque, occasione per tornare nella sua città, da dove tutto è partito: in fondo, la sua carriera ha preso avvio dal diploma (ovviamente, con il massimo dei voti), conseguito presso il Liceo “Banzi” di Lecce: poi, la passione per la matematica, l’ha condotta prima a Roma, poi a Torino, senza perdere mai il legame con la sua terra.

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