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Bari: Forum delle Giornaliste del Mediterraneo, la strada è tracciata

Si è conclusa la scorsa settimana presso l’Università di Bari, l’ottava edizione dell’evento che ha visto confrontarsi 80 tra giornaliste, attiviste e ricercatrici, provenienti dai Paesi del Mediterraneo. Al centro del dibattito: intelligenza artificiale, violenza di genere e conflitti in Medio Oriente

Il futuro dell’informazione nell’era dell’intelligenza artificiale (AI) è stato il tema principale dell’ottava edizione del Forum of Mediterranean Women Journalists (FMWJ), che dal 2016 si svolge nelle aule dell’Università degli Studi di Bari, a ridosso della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Dal 22 al 24 novembre scorsi, 80 tra giornaliste, attiviste della società civile, rappresentanti delle istituzioni, accademiche, ricercatrici, provenienti dai Paesi del Mediterraneo si sono confrontate sul leit motiv scelto per l’edizione 2023 del Forum, “WOmaNchine learning. Virtuali, aumentati, artificiali. Nuovi mondi a portata di prompt”. Sono state svolte 16 ore di formazione con il riconoscimento di 32 crediti deontologici per i giornalisti. Crediti e tirocini formativi sono stati previsti per gli studenti universitari e c’è stata la presenza, per la prima volta, degli studenti dei licei di Bari e provincia.

L’intelligenza artificiale ha lanciato una sfida al giornalismo e al settore della produzione di conoscenza: ecco perché il nostro titolo “WOmaNchine learning” esprime il nostro intento di allargare a letture e sguardi “altri” e non maggioritari sulla realtà, intersecando tutte le minoranze”, ha detto Marilù Mastrogiovanni, fondatrice e direttrice del Forum che si è anche soffermata sulla violenza di genere. “La cultura patriarcale è il virus che determina la violenza di genere e momenti come il Forum sono l’antidoto. Donne e uomini che mettono in atto una rivoluzione gentile, che non fa rumore solo un giorno l’anno, ma che come la goccia che scava la roccia giorno dopo giorno, provano a scavare quotidianamente dal basso il muro dell’oppressione, a cominciare da quella di genere”, ha sottolineato.

Siamo presi da un’affascinazione tecnologica, ma non siamo concentrati sul governo della tecnologia, inteso anche come governo dell’accesso alla tecnologia”, ha detto il rettore dell’ateneo

barese, Stefano Bronzini, in occasione della prima giornata di lavori del Forum. “Come università abbiamo bisogno di voci diverse, colorate, esplicite, che diventino coro e che all’unisono difendano la riqualificazione dei luoghi nella loro identità, tonalità diverse, ed è per questo che abbiamo favorito le voci delle donne e momenti di incontro come il Forum”, ha concluso il rettore Bronzini.

Il Forum, inoltre, è stato l’occasione per riflettere sul conflitto israelo-palestinese con il dibattito intitolato “Mediterraneo: no more Nakba/Shoah” che ha visto l’intervento di Francesca Albanese, special rapporteur Onu sui territori palestinesi occupati. “Occorre riscoprire il concetto di solidarietà nel suo senso essenziale, intimo. Perché quello che sta succedendo in Palestina è la metafora di quello che sta succedendo nel sud del Mondo tra l’indifferenza della comunità internazionale”, ha detto Albanese.

Significativo l’intervento di Alba Nabulsi della testata New Arab: “I giornalisti sono da sempre coloro che svolgono un ruolo di testimoni, raccontano quello che vedono, hanno mezzi per far udire quello che vedono. In questi giorni – ha spiegato la cronista di origini palestinesi – abbiamo dei nuovi influencer nel popolo palestinese. Non sono cantanti, ballerini, professori, celebrità in senso stretto, ma lo stanno diventando perché sono fra le voci più forti, preziose e più a rischio per essere stati capaci di documentare quello che si compie davanti ai loro occhi. Gli ultimi dati parlano di 63 giornalisti palestinesi e libanesi morti, altrettanti vessati e torturati”.

L’edizione 2023 del Forum ha consegnato alla comunità una “Call for paper” sui temi del “WOmaNchine learning”: una chiamata alla riflessione, alla ricerca, al confronto che confluirà in una pubblicazione monografica che sarà presentata il prossimo anno.

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