La procura di Milano – facendo seguito alla sentenza in data 22 dicembre 2022 della Corte di Giustizia Europea, nonché alla recentissima pronuncia del Consiglio di Stato in data 24 ottobre 2023 che hanno confermato l’obbligo, per Airbnb, di prelievo alla fonte della cedolare secca sui canoni di locazione di breve periodo – ha ottenuto un sequestro per quasi 780 milioni di euro dal G.I.P. del Tribunale meneghino nei confronti della Airbinb Ireland Unlimited, poiché la stessa non avrebbe adempiuto all’obbligo – in qualità di sostituto d’imposta – nei confronti degli affittuari degli appartamenti in Italia, così sottraendosi al versamento della relativa imposta, nel periodo compreso fra il 2017 e il 2021, per un volume di ricavi pari a 3,7 miliardi di euro.
Fermo restando che l’OTA è caduta – con molta probabilità – in errore nel non adeguarsi tempestivamente al dettato normativo, è sempre spiacevole leggere di un provvedimento così gravoso in danno di una realtà imprenditoriale che contribuisce allo sviluppo del turismo nel nostro Paese.
Sia questa, però, l’occasione per avviare un percorso deciso volto a ripristinare, definitivamente, regole ben precise nel mercato extralberghiero e a imporne il rispetto da parte di tutti gli operatori.
La priorità, comunque, è quella di “radere al suolo” le c.d. “strutture fantasma” che – con una irriverente sfrontatezza – esercitano indisturbate la loro attività ricettiva, offrendo soggiorni e servizi annessi sui più noti canali di vendita on-line, senza al contempo essere censite né munite di alcuna autorizzazione all’esercizio della medesima attività, così non versando alcuna tipologia di imposta (neppure sui ricavi che, in alcuni casi, sono addirittura maggiori rispetto ad un’attività imprenditoriale, gravata – al contrario – da una moltitudine di oneri).
Confindustria Brindisi Sezione Turismo e Cultura, al pari di altre Associazioni di categoria, porta avanti – ormai da anni – questa battaglia finalizzata a eliminare ogni forma di abusivismo e ridare la giusta dignità e trasparenza al mercato ricettivo, nell’interesse della qualità dell’offerta turistica e di tutti gli operatori, poiché – è bene sottolineare – pratiche di concorrenza sleale e forme di evasione fiscale danneggiano sì le imprese turistiche tradizionali, ma – soprattutto – coloro che gestiscono in modo corretto e secondo legge le nuove forme di accoglienza.
Occorre, pertanto, sollecitare un pronto intervento di tutte le autorità competenti e – quindi- anche degli Enti comunali e dell’Autorità di polizia, che dovrebbero attenzionare questa piaga che affligge il settore turismo, allo scopo di tutelare la qualità dell’offerta e la sicurezza dei propri territori e, non da ultimo, i tanti operatori che – con non poche difficoltà – esercitano la loro attività nel massimo rispetto delle regole previste.
Per quanto concerne il territorio di Brindisi, auspichiamo il rafforzamento dell’azione di controllo e di contrasto ad ogni forma di abusivismo: che danneggia sia le aziende che operano correttamente, sia l’immagine del nostro territorio.
Con la cultura della legalità che appare ingiustamente come una chimera.
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