Nota del Presidente di Eridano Cooperativa Sociale Francesco Parisi.
La lettera con la quale ASL Brindisi ha comunicato ai familiari degli ospiti della comunità socio-riabilitativa “Eridano Dopo di Noi” la necessità di individuare una struttura idonea al trasferimento e il contestuale sollecito ai distretti per adoperarsi in tal senso, ha suscitato in tutte le persone coinvolte, lavoratori compresi, agitazione, ansia, malumore (ciò perché Eridano non ha aderito alle preintese per la riconversione della comunità in RSA ai sensi del nuovo regolamento regionale n. 5/2019 “Regolamento regionale sull’Assistenza residenziale e semiresidenziale per soggetti disabili – Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) per disabili – Centro diurno socioeducativo e riabilitativo per disabili”).
Ne sono scaturite anche tante voci, infondate, circa uno svuotamento di massa ed una prossima chiusura di Eridano. Ovviamente, le cose non stanno così. È opportuno fare un po’ di chiarezza.
Il regolamento sopra citato offriva alle preesistenti comunità l’opportunità di convertirsi in RSA così come declinate all’interno dello stesso, all’art. 9, comma 3: “Diversamente, le strutture Comunità socioriabilitativa ex art. 57 R.R. n. 4/2007 e s.m.i. già autorizzate al funzionamento alla data di entrata in vigore del presente regolamento possono mantenere l’autorizzazione al funzionamento ai sensi del R.R. n. 4/2007 e mantenere la status di strutture socio assistenziali”.
Senza alcun dubbio, come cooperativa, congiuntamente a dipendenti e familiari, formalizzammo alla Regione Puglia la nostra decisione di mantenere lo status di comunità in quanto quello assolutamente più idoneo a proseguire il percorso riabilitativo intrapreso dai nostri ospiti. Tuttavia, con la Deliberazione della Giunta Regionale 30 dicembre 2019, n. 2444 – Approvazione “Regolamento regionale di modifica al regolamento regionale 21 gennaio 2019, n. 5” all’art. 3 comma 7, viene così modificato: “Il mancato adeguamento ai requisiti di cui al presente regolamento nei termini indicati nel presente articolo, comporta la revoca dell’autorizzazione al funzionamento ai sensi e per gli effetti degli articoli 14, commi 6 e 8 della L.R. n. 9/2017”.
Nonostante tutte le interlocuzioni, non ci è stata data opportunità alcuna in tal senso ma, al contrario, con l’approvazione del regolamento regionale n. 3 del 26 marzo 2021, la comunità socio-riabilitativa ex art. 57 è stata esclusa dal novero delle strutture socio-assistenziali presenti nel precedente regolamento con l’abrogazione del relativo articolo. Fino ad oggi, però, non avendo avuto nessuna comunicazione ufficiale di chiusura, non essendoci stato alcun trasferimento e, soprattutto, avendo avuto indicazioni ASL Brindisi di continuare a corrispondere in deroga la quota sanitaria per la presa in carico degli ospiti, “Eridano Dopo di Noi” opera secondo gli standard organizzativi della comunità con un organico composto principalmente da educatori e OSS.
Oggi ASL Brindisi – con cui, è opportuno precisare – c’è stato un dialogo trasparente, corretto, rispettoso delle reciproche posizioni – non avendo avuto più indicazioni dagli uffici regionali circa il comportamento da assumere nei nostri confronti, non potendosi permettere di continuare a pagare una struttura, nei fatti, priva di autorizzazione, ha avviato l’iter di cui sopra.
La scelta di Eridano rispetto a questa situazione è quella di non abbandonare la propria vocazione rispetto ad un intervento riabilitativo che sia a carattere sociale ed inclusivo e pertanto una riconversione avverrà, ma non in RSA, bensì in gruppi appartamento.
Il progetto di riconversione di Eridano, a differenza della direzione intrapresa dalle politiche sociosanitarie in Puglia, è perfettamente in linea con la legge 112/2016 cosiddetta del “Dopo di Noi”. Eridano, nella sua azione sociale di presa in carico delle persone con disabilità, ha sempre messo al centro gli interessi della persona e non quelli economici dell’impresa, sempre si è ispirata a quei principi che oggi la legge 112 meglio individua e cristallizza.
In prima persona, con il lavoro all’interno della Consulta Welfare del Forum Nazionale del Terzo Settore, ho direttamente contribuito alla stesura di questa e successive leggi e mi sono battuto, finché è stato possibile, affinché la comunità socio-riabilitativa non fosse cancellata come tipologia di struttura per la presa in carico delle persone con disabilità prive di riferimento familiare. Il processo di riconversione in gruppi appartamento, proprio per l’impostazione familiare già posseduta in partenza dalla nostra comunità, non prevede interventi di particolare rilevanza e, da un punto di vista strutturale, agevolati dalla disposizione su 3 piani dei precedenti 15 posti, sarà sufficiente intervenire con l’installazione di due bagni sul piano primo e secondo, di uno spazio cucina mantenendo per le camere gli standard preesistenti che sono di gran lunga superiori a quelli richiesti.
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