Con Giuseppe Marchionna e il suo nuovo lavoro “𝑳𝒂 𝒇𝒊𝒂𝒃𝒂 𝒏𝒆𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑲𝒖𝒄̧𝒆𝒅𝒓𝒂”, edito da Laurana Editore, chiude la rassegna letteraria avviata ad aprile e molto apprezzata per la varietà dei titoli scelti, per i format sperimentati di serate/spettacolo e per le novità introdotte grazie al contributo del 𝘗𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘓𝘰𝘤𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘓𝘦𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢.
Giovedì 13 Luglio, accolto dalla Città di Latiano, Giuseppe Marchionna, attuale sindaco di Brindisi, si racconta quale autore di romanzi e saggi, condividendo una piccola pausa dal suo importante ruolo istituzionale.
Il Presidente del Consiglio Comunale di Latiano Gabriele Argentieri, e Regina Cesta, in dialogo con l’autore, avranno il piacere di sollecitare un confronto sul romanzo noir dal titolo intrigante “La fiaba nera della Kuçedra”.
Quando le storie prendono forma e l’autore si racconta, nell’atrio del Palazzo Imperiali si crea un’atmosfera speciale, in questo è maestro il violino di Angelo Guarini, che accompagnerà i presenti per tutta la serata.
L’ape|bar della nostra Biblioteca consentirà a tutti gli ospiti il piacere di un drink rigenerante.
L’evento è aperto a tutti e l’accesso è, come sempre, libero e gratuito.
La trama: 𝑃𝑖𝑒𝑟𝑔𝑖𝑜𝑟𝑔𝑖𝑜 𝑆𝑜𝑣𝑖𝑒𝑟𝑖, 𝑑𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑃𝑖𝑔𝑖̀, 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑎𝑓𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑡𝑜 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝐵𝑟𝑖𝑛𝑑𝑖𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑝𝑎𝑙𝑙𝑖𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑖𝑔𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜 ℎ𝑎 𝑖𝑛𝑒𝑣𝑖𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑓𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑒 𝑑𝑖 𝑔𝑢𝑎𝑖 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎.
𝑄𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑒 𝑢𝑛 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑎𝑙𝑏𝑎𝑛𝑒𝑠𝑖 𝑣𝑒𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛𝑎 𝑠𝑐𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑎𝑙 𝑡𝑟𝑎𝑔ℎ𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝑉𝑎𝑙𝑜𝑛𝑎, 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑒𝑣𝑜𝑐𝑎𝑛𝑜 𝑢𝑛’𝑒𝑠𝑒𝑐𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑡𝑖𝑝𝑜 𝑚𝑎𝑓𝑖𝑜𝑠𝑜, 𝑃𝑖𝑔𝑖̀ 𝑠𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎 𝑖𝑛𝑑𝑎𝑔𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑖𝑛𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑛𝑞𝑢𝑖𝑟𝑒𝑛𝑡𝑖. 𝑆𝑖 𝑠𝑐𝑜𝑝𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑢𝑐𝑐𝑖𝑠𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑜𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎, 𝑖𝑛𝑔𝑜𝑚𝑏𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒, 𝑠𝑝𝑟e𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑎 𝑒 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑐𝑐ℎ𝑖𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎.
𝐼𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜𝑚𝑒 𝑖𝑛 𝑝𝑎𝑡𝑟𝑖𝑎 𝑒𝑣𝑜𝑐𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎 𝑚𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑎𝑙𝑏𝑎𝑛𝑒𝑠𝑒: 𝑙𝑎 𝐾𝑢𝑐̧𝑒𝑑𝑟𝑎. 𝐼𝑛𝑡𝑒𝑠𝑠𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑢𝑛 𝑟𝑎𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑡𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝐾𝑢𝑐̧𝑒𝑑𝑟𝑎, 𝑃𝑖𝑔𝑖̀ 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟𝑎̀ 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑎𝑔𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑟𝑖𝑣𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝐴𝑑𝑟𝑖𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜, 𝑟𝑖𝑝𝑒𝑟c𝑜𝑟𝑟𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑒 𝑡𝑎𝑝𝑝𝑒 𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑑𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑚𝑖𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑙𝑏𝑎𝑛𝑒𝑠𝑒 𝑖𝑛 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑁𝑜𝑣𝑎𝑛𝑡𝑎, 𝑒 𝑟𝑖𝑢𝑠𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑎 𝑠𝑣𝑒𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑠𝑒g 𝑟𝑒𝑡𝑖 𝑡𝑒𝑛𝑢𝑡𝑖 𝑎 𝑡𝑎𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑡𝑟𝑜𝑝𝑝𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜.
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