Il campo di accoglienza di Boncuri ha riaperto i battenti nel pomeriggio di ieri in linea con la tempistica imposta dall’iter burocratico e organizzativo e con la data di apertura della struttura negli scorsi anni. Sono già 150 i lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura che stamattina risultano “censiti”, ma il numero degli ospiti verosimilmente crescerà nei prossimi giorni con l’intensificarsi della raccolta di frutta e ortaggi e quindi con l’arrivo di nuove unità lavorative sul territorio.
In tutto sono 320 i posti disponibili nel campo, finanziato con i fondi del progetto P.I.U.Su.Pr.Eme. (Percorsi Individualizzati di Uscita dallo Sfruttamento) del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Direzione Generaledell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione) e dell’Unione Europea (PON Inclusione -Fondo Sociale Europeo 2014-2020). Il partenariato è composto dalla Regione Puglia (LeadPartner), insieme alle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia e Nova ConsorzioNazionale per l’Innovazione Sociale. L’allestimento del campo, come sempre, è toccato al Comune di Nardò, che nelle ultime settimane, con la supervisione dell’assessorato ai Lavori Pubblici, ha curato tutti gli aspetti legati al trasporto e alla pulizia delle “casette”, alla cura del verde, alla manutenzione degli impianti idrico ed elettrico. Il servizio di custodia e gestione della struttura (24 ore su 24) è stato affidato alla sezione di Nardò del Corpo nazionale Giovani Esploratori ed esploratrici italiani. Il servizio mensa, invece, alla Fondazione Fare Oggi (braccio operativo della Caritas della Diocesi di Nardò Gallipoli) con sede a Galatone e funzionerà a partire dai prossimi giorni.
“Come ogni anno – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Oronzo Capoti – il Comune di Nardò ha fatto tutto quello che è chiamato a fare per garantire la piena operatività del campo in tempo utile. Uno sforzo importante in termini logistici e organizzativi per il trasporto delle “casette”, la pulizia, la preparazione del campo e la manutenzione degli impianti. Perfettamente in linea con le tempistiche dettate dagli arrivi dei braccianti extracomunitari sul nostro territorio. Anche quest’anno il campo di Boncuri torna ad essere baluardo di accoglienza, legalità, rispetto della dignità umana”.
La foresteria di Boncuri presenta quest’anno molte novità rispetto al passato. Nel perimetro del campo saranno attivi un centro di ascolto gestito da Caritas, un “ufficio del lavoro”, un ambulatorio e una guardia medica a disposizione tutti i giorni dalle ore 16 alle 20. I gestori del campo, inoltre, si faranno carico dell’accompagnamento dei braccianti verso le strutture sanitarie della Asl Lecce per eventuali visite specialistiche. Infine, tutte le procedure di segreteria sono state informatizzate e l’ingresso e l’uscita degli ospiti avverrà con badge al fine di monitorare le presenze.
Allestita per la prima volta nel 2017, la struttura consta di 80 “casette” con quattro posti letto ciascuna, servite da containers con bagni e docce, oltre a moduli di servizio e un’area per il servizio di ristorazione. Una struttura momentanea pensata e allestita di concerto con la Regione Puglia e la Prefettura, per prevenire fenomeni di sfruttamento e dumping sociale. Il campo ospita i braccianti extracomunitari in regola con i documenti di soggiorno e iscritti nelle liste dei lavoratori del settore agricolo. L’operatività di una struttura di questo tipo, peraltro, ha ridotto fortemente nel corso degli ultimi anni la presenza di fenomeni di illegalità sul territorio e favorito la pacifica convivenza tra i neretini e gli extracomunitari che giungono in città perché in regola con i documenti e quindi autorizzati ad accedere al campo.
“La foresteria di Boncuri – aggiunge il vicesindaco e assessore al Welfare Maria Grazia Sodero – è il simbolo della “città dell’accoglienza” che ha spedito nel dimenticatoio quel marchio di città “schiavista” che gravava sulla città e sull’economia. Con la clamorosa responsabilità di una politica impotente o menefreghista. Dal 2016 le cose, però, sono cambiate. E un altro “totem” del nuovo corso è l’ordinanza anticaldo, il provvedimento del sindaco Mellone di divieto del lavoro agricolo nelle ore più calde della giornata, che il presidente Emiliano ha preso come modello per una ordinanza estesa a tutta la Puglia. Siamo fieri di aver contribuito a migliorare la vita ai braccianti della nostra regione, extracomunitari e non”.
Per restare aggiornato con le ultime news seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale YouTube. Per scriverci e segnalarci un evento contattaci!