Prendono l’avvio domani, 23 giugno, le anteprime della kermesse «Un’emozione chiamata libro», organizzata in Ostuni dall’associazione «Una valle di Libri». La manifestazione giunta alla sua 27ª edizione vivrà altre tre anteprime nel mese di giugno e quindi si articolerà con numerosi appuntamenti in luglio ed agosto con l’assegnazione dei premi «Una valle di libri» a personalità della società italiana, particolarmente distintesi in questi mesi.
Domani dunque l’avvio nella storica location del chiostro di palazzo San Francesco. Ad aprire la kermesse sarà Giammarco Sicuro che presenterà il suo libro «Grano, storie e persone da una guerra vicina» (Gemma Editore). A confrontarsi con l’autore ci saranno Nadia Spinelli e Anna Rosa Gallo.
Gimmarco Sicuro
Nato a Montevarchi nel 1983, Giammarco Sicuro è giornalista, inviato della Rai.
Si è laureato in Scienze Politiche a Firenze per poi frequentare la scuola di Giornalismo di Urbino. Lavora in Rai dal 2008 e in dodici anni di servizio ha seguito come reporter molti tra i fatti più importanti di cronaca italiana e internazionale. Ha raccontato il naufragio della Costa Concordia, il terremoto di Amatrice, gli attentati dell’Isis a Londra e Berlino, i gilet gialli a Parigi, il tentato golpe in Venezuela, l’alluvione di Genova, i più importanti arresti di mafia degli ultimi anni, la situazione Covid-19 in Spagna e la crisi tra le due Coree. Appassionato di viaggi, sogna di far conoscere al mondo le diversità tra dei popoli. Ama la fotografia, suo primo hobby. Vive a Roma ma torna spesso in Toscana dove ha le sue radici.
Il Libro
«Grano» è il racconto di un inviato speciale della Rai che, il giorno dell’attacco russo a Kiev, prende il primo volo per Mosca e si ritrova a seguire una guerra che, secondo alcuni analisti, sarebbe dovuta durare poco, ma che finisce per trasformarsi in un lungo conflitto di logoramento che costringe alla fuga e alla sofferenza milioni di ucraini. Giammarco Sicuro è uno dei pochi giornalisti ad aver vissuto entrambi i fronti: dalla Russia, dove è stato poi evacuato per evitare l’arresto; all’Ucraina, nei territori del Donbass conteso. «Grano» non è un’analisi geopolitica, ma un lungo e articolato racconto della guerra dal punto di vista di chi la subisce: le persone. I rifugiati in fuga, i bambini terrorizzati nei bunker, gli anziani evacuati in carrozzina sotto le bombe, i ragazzi che si improvvisano soldati. «Grano» è la “terra di mezzo” in cui si muove chi consuma la suola delle scarpe, a metà tra reportage e diario di viaggio, senza mai perdere la tenerezza. Un mosaico di storie sorprendenti e sconosciute di vita dal fronte, un viaggio attraverso infinite distese di coltivazioni di grano e cereali («l’oro di Ucraina») trasformate in trincee da chi prova a difendersi dall’invasore.
La kermesse prosegue sabato 24 giugno con Carmine Pinto che presenta «Il brigante e il generale» (Laterza). Novità anche per la location: il libro sarà presentato nello scenario di viale Oronzo Quaranta, nei pressi di Porta Nova e a dialogare con l’autore sarà il prof. Pierangelo Buongiorno.
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