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Mesagne: Alice e le altre. Il Festival delle registe, scrittrici e poete

“Alice e le altre” è un festival organizzato da Collettiva edizioni indipendenti e nasce nel 2014 con l’obiettivo di valorizzare il cinema fatto dalle donne. Negli anni, ha affiancato al cinema la letteratura e la poesia: un progetto, dunque, pensato per recuperare il senso di appartenenza a una collettività e promuovere i saperi delle donne, grazie a un avvicinamento intimo e appassionato ad artiste da conoscere e non dimenticare.

Lo sguardo, la voce, il punto di vista delle donne tornano nell’ottava edizione del 2023 del festival parlando di registe, scrittrici, poete. 

 Sabato 24 giugno 2023, nella splendida cornice dell’Atrio del Castello Normanno Svevo di Mesagne, con inizio alle ore 20 si terrà una edizione straordinaria di “Alice e le Altre” denominata PENSIERO E AZIONE. 

 E’ la prima iniziativa dell’ESTATE CON LA DI VITORIO ed è parte del cartellone dell’Estate Mesagnese con il patrocinio della Città di Mesagne. 

Nella serata conosceremo più da vicino tre donne dalla biografia importate: Joyce Lussu, Natalia Ginzburg e Margherite Youcenar.   

 Simona Cleopazzo racconta Joyce Lussu. Pensiero e Azione.

Antifascista, esule, falsaria, partigiana, scrittrice, poetessa, traduttrice, viaggiatrice, femminista, terzomondista. Joyce Lussu ha trasformato un’esperienza di esilio e di esclusione in un’occasione di resistenza e di lotta per i diritti delle donne. Non resta a casa ma parte e ridisegna la geografia della seconda guerra mondiale col nome di battaglia Simonetta. “Il mio andare nel mondo ha sempre accresciuto la fiducia nell’essere umano”.

 Carla Maria Graduata racconta Natalia Ginzburg. Il lessico della Verità.

Scrittrice, poetessa, saggista, traduttrice, giornalista, critica letteraria e cinematografica, commediografa, editrice, attivista politica, parlamentare, antifascista, pacifista, ebrea e cattolica. Natalia Levi Ginzburg Baldini attraversa la Storia d’Italia, dal fascismo alla caduta del Muro di Berlino, con la penna in mano, inventando un linguaggio nuovo: vero, disadorno, spartano, eterno, antintellettuale.

 Simona De Carlo racconta Margherite Yourcenar.

Viaggio nell’archeologia dell’anima. “Non credo al tempo, è un costrutto sociale che altera la verità”.

Le parole di Marguerite Yourcenar segnano un percorso che confonde, ammalia e indica la verità dell’animo umano. La verità. Dalla più oscura e nascosta a quella urlata dalla pelle.

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