Riceviamo e pubblichiamo
Ascoltavo il consiglio comunale di oggi e non ho sinceramente capito se fossi io sulla Luna o se, viceversa, sulla Luna ci vivessero ormai i protagonisti di questa brutta commedia/farsa che è diventata la politica latianese.
In quella stanza si parlava di cavilli, di carte che mancavano oppure no, di commissioni consiliari saltate o sconvocate, di attacchi ingiustificati e dal mio punto di vista anche scorretti, sleali verso funzionari e dipendenti comunali.
Qualcuno, dopo tanti anni, ancora deve capire che un dipendente pubblico è al servizio della comunità e non del “politichetto” di turno, me compreso.
Ore a dibattere del NULLA, tra attacchi reciproci e ridicoli tentativi da parte di qualcuno di rifarsi una verginità politica ormai irrimediabilmente persa nel mare del tradimento della volontà popolare e del corpo elettorale.
Oggi è definitivamente naufragata quella GRANDE COALIZIONE che doveva cambiare le sorti del paese e che, alla prova dei fatti, si è rivelata invece piccolissima, insignificante, vuota di politica e di capacità amministrative.
Fuori da quel Consiglio comunale c’è il paese reale, la Latiano vera e profonda; c’è una città abbandonata a sé stessa, priva di slancio vitale e di energie. Fuori da quella stanza ci sono Associazioni sportive che aspettano da anni e anni un Palazzetto dello sport; c’è una squadra di calcio che è costretta a liberare allenatore e direttore sportivo perché, a causa dell’indisponibilità perenne del campo sportivo di Via Torre, non si ha una prospettiva certa e sicura per il prossimo campionato; c’è una Zona artigianale priva di lotti disponibili e totalmente abbandonata a sé stessa; c’è un comparto agricolo da ripensare a causa del dramma della Xylella; ci sono parchi pubblici degradati, usurati, mal curati e privi di qualsiasi attrattiva per bambini e sportivi; ci sono strade ridotte a colabrodo; c’è l’assenza totale di qualsiasi dibattito pubblico su una idea di crescita e di sviluppo; c’è un cimitero saturo e il problema decennale oramai del suo ampliamento; c’è la mancanza drammatica e vergognosa di palestre scolastiche per i nostri bambini.
C’è una Giunta comunale che è completamente scollegata dal paese, lontana dalle persone e dai loro problemi.
Una Giunta persa tra lotte intestine, mancanza di visione e progettualità; una Giunta incapace di imprimere una svolta oramai necessaria e non più rinviabile, che pensa a malapena alla gestione quotidiana senza alcun sussulto e senza alcuna spinta propulsiva.
Oggi ascoltavo quel consiglio comunale e mi veniva in mente la famosa orchestra del Titanic che, mentre la nave affondava inesorabilmente, continuava a suonare come nulla fosse.
Tommaso Cavallo
Latiano Protagonista