Ci sono l’amore e l’intesa, l’impegno e il sacrificio in un Paese in tempo di guerra. Ci sono gli amici e i nemici, le battaglie e i processi, la vita quotidiana e una parte importante della nostra storia, interrotta improvvisamente quel tragico giorno di maggio del 1992, oscurato dalla strage di Capaci.
Al centro della scena è una donna, 𝙁𝙧𝙖𝙣𝙘𝙚𝙨𝙘𝙖 𝙈𝙤𝙧𝙫𝙞𝙡𝙡𝙤, insieme all’uomo cui ha scelto di stare accanto fino all’ultimo, consapevole del pericolo: Giovanni Falcone.
Felice Cavallaro ne rievoca nel suo libro i caratteri e la complicità, la forza e le debolezze. E ripercorre come in un romanzo le tappe della loro vita, dall’adolescenza al primo matrimonio di lei, dal loro incontro agli anni più felici, dal comune impegno civile alla diffidenza dei colleghi, dall’esilio forzato all’Asinara con il giudice Paolo Borsellino e sua moglie Agnese all’attentato scongiurato nella villa dell’Addaura. Fino agli intrighi più odiosi.
L’autore presenterà il suo libro a San Vito dei Normanni giovedì prossimo, 11 maggio, alle ore 18:30, nella Sala Conferenze del Chiostro dei Domenicani in via Mazzini, 2.
L’incontro, promosso dall’Assessorato alla Cultura della Città di San Vito dei Normanni nell’ambito del ciclo “Percorsi di legalità”, è realizzato in collaborazione con Taberna Libraria di Latiano.
Il giornalista e scrittore Felice Cavallaro è l’ideatore di un itinerario culturale che collega i luoghi di Pirandello, Tomasi di Lampedusa, Camilleri, Sciascia, il percorso della «Strada degli Scrittori», l’associazione che ha fondato e dirige. Ha esordito al quotidiano «L’Ora», all’Agi, alla Rai. Ha lavorato al «Giornale di Sicilia», diventando poi una firma del «Corriere della Sera», per cui segue da tanti anni attualità, fatti e misfatti di mafia.
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