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Francavilla F.na: Marrazzi (FIALS) sulla chiusura del reparto di Ostetricia del Camberlingo

“Un’emergenza nella emergenza”

Eravamo stati facili profeti quando paventammo la chiusura del reparto di ostetricia dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana,  ufficialmente per lavori di ristrutturazione della sala parto – dice Elena Marrazzi, Segretario Nazionale FIALS eResponsabile del coordinamento Donne FIALS – quando invece sapevamo perfettamente che il problema reale era di fatto la cronica carenza di personale medico. In queste ore, infatti – attraverso una nota ufficiale – l’Asl di Brindisi ha annunciato che, con decorrenza immediata, e sino al 15 maggio, sono stati sospesi i ricoveri nel reparto di Ostetricia e Ginecologia, assicurando solo l’attività ambulatoriale, di day service e di monitoraggio ostetrico, con le emergenze per le nascite garantite nell’ospedale Perrino di Brindisi. L’azienda sanitaria brindisina – purtroppo sempre meno competitiva, a causa di un management che appare quanto mai ‘confuso’ – è stata, pertanto, costretta a scrivere alla Regione Puglia, chiedendo di attivare procedure di reclutamento, per superare questa grave criticità. E la Regione, di rimando, aveva chiesto ai direttori generali delle Asl di tutto il territorio pugliese la disponibilità di specialisti che potessero effettuare turni notturni presso l’Unità operativa di Ostertricia e Ginecologia del Camberlingo, in regime di prestazione aggiuntiva. Nel frattempo,nella nota dell’Azienda si legge che “Si valuteranno le opportune rimodulazioni del personale: e ciò fa pensare a spostamenti di lavoratori come fossero pacchi, senza pensare alle conseguenze che gli stessi avranno nella conciliazione vita lavoro e sullo stesso benessere organizzativo. Un’emergenza nell’emergenza, dicevamo, perché probabilmente non si è neppure considerato l’inevitabile sovraccarico cui saranno sottoposti i dipendenti dei reparti del Perrino, già di per se stessi a corto di personale, con inevitabili conseguenze anche sulla qualità e sulla efficacia delle cure ai cittadini. Per non parlare del fatto che questa situazione rappresenta l’ennesima violazione dei diritti delle donne che saranno costrette a far nascere i propri figli lontane dalla propria residenza. Eppure, lo abbiamo detto più volte, la sanità dovrebbe andare nella direzione più prossima alla cittadinanza, avvicinando e accorciando le distanze, mentre nella realtà continuiamo ad allontanare i servizi ed a rendere sempre più le strutture “cattedrali nel deserto”.

Elena Marazzi (Segretario Nazionale FIALS e Responsabile del coordinamento Donne FIALS).

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