A favore dei lavoratori e delle lavoratrici delle professioni di aiuto socio-sanitario assistenziale.
Il burnout è una sindrome di disagio psicofisico (può essere considerato come un tipo di stress lavorativo) che colpisce le professioni coinvolte quotidianamente in attività che comportano continue relazioni con persone che vivono una situazione di disagio e sofferenza: le cosiddette professioni di aiuto.
Ogni attività lavorativa presenta quale elemento connaturale una componente di stress e tuttavia nel primo tipo esistono professioni che sono in sé stressanti, anche per le responsabilità che implicano coinvolgimento emotivo con la sofferenza nelle professioni di aiuto.
Nel secondo tipo rientrano quei casi di stress ingenerato dall’organizzazione del lavoro quali, ad esempio, orari e turni inadeguati, mansioni complicate o troppo pericolose, aspettative di rendimento troppo elevate, mancanza di formazione appropriata sulle attività richieste, mancanza di personale rispetto ai carichi di lavoro, mancanze ergonomiche, strumentali o a livello di sicurezza del lavoro, ecc.
Lo sportello d’ascolto per il “burn-out” nelle professioni d’aiuto è stato pensato dalla FpCgilBrindisi per chi cura e per chi si prende cura delle persone. L’aspetto umano e relazionale delle attività lavorative socio/sanitarie ed assistenziali implica una forte vicinanza emotiva con la sofferenza dell’Altro (es. il malessere dell’immigrato nei centri di accoglienza, il sentimento o vissuto del malato terminale, il disorientamento, lo stress della famiglia del disabile con handicap, le diverse modalità di “barriera” vissuta dalle persone disabili con handicap fisico o psichico ecc. nelle professioni d’ aiuto). In queste situazioni la componente emotiva e relazionale non è soltanto una condizione privata del lavoratore che esprime la propria personalità nel lavoro, ma diviene un vero e proprio “strumento di lavoro”.
Ci siamo resi/e conto, pertanto, che i lavoratori nelle professioni d’aiuto sono fortemente a rischio “burn-out” e vogliamo sostenerli, supportarli e tutelarli.
Lo sportello di ascolto promosso dalla FPCGILBRINDISI è organizzato da un gruppo di professionisti volontari ed è orientato in primis ai lavoratori degli Enti Pubblici e delle cooperative sociali iscritti al sindacato ma aperto a tutti coloro che lo ritenessero un’opportunità. Esso riguarda la costruzione di un luogo di supporto dove il lavoratore si può riappropriare del proprio vissuto personale e può rispondere alle esigenze emotive nell’ attività lavorativa particolare ed in modo adeguato, trasformando le caratteristiche del disagio, in un processo di sviluppo professionale soddisfacente e circoscritto alla dinamica insita nell’organizzazione di lavoro. Dal momento che le dinamiche del “burn-out” non possono slegarsi dal contesto lavorativo, lo sportello burn-out viene affiancato da un’assistenza anche di natura sindacale, con la possibilità di partecipazione a gruppi di auto-mutuo-aiuto dei professionisti del sociale e della sanità caratterizzati da una formazione sindacale. All’ equipe di supporto parteciperanno psicologi/psicoterapeuti, assistenti sociali della FpCgil Brindisi che hanno dato volontaria disponibilita’e l’ ufficio legale della FpCgilBrindisi.
Per prenotare un incontro si può inviare una mail a funzionepubblicabr@gmail.com., oppure, raggiungere la nostra sede sita in via P. Togliatti n. 44 Brindisi.
Ne danno notizia e pubblicità la Segretaria Provinciale, Fp Cgil Brindisi, Chiara Cleopazzo e la Coordinatrice del Sociale, Fp Cgil Brindisi, Giovanna Denuzzo certe che sarà questo un utile sportello di supporto a chi cura e a chi si prende cura della persone anche a Brindisi.
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