Il Canale Reale tra passato e futuro. Nuove prospettive attraverso il Contratto di Fiume” è il titolo del primo concorso fotografico indetto nell’ambito delContratto di Fiume del Canale Reale, nel Brindisino. L’iniziativa è stata varata dall’Assemblea della Comunità del Contratto, riunitasi ieri nell’auditorium del Castello Normanno-Svevo di Mesagne, come parte integrante delle attività previste dall’accordo con l’obiettivo di avvicinare e coinvolgere le comunità locali lungo tutto il corso del Canale Reale, dalla sorgente alla foce.
Fino al 31 maggio potranno essere inviate foto che mostrino il fiume nella sua interezza, tra valenze territoriali, storiche e naturalistiche, rilevando anche criticità e debolezze. L’obiettivo è osservare il Canale Reale attraverso nuove prospettive che gli appassionati di fotografia (professionisti e dilettanti) vorranno individuare. Una giuria specializzata selezionerà i migliori 12 scatti, che saranno oggetto di una mostra fotografica e compariranno nel prossimo calendario 2024 del Contratto di Fiume. In palio anche kit per escursioni nel Canale Reale.
Tutti i dettagli per partecipare su https://contrattodifiumecanalereale.it/concorso-fotografico/.
Il Contratto di Fiume trova la prima applicazione del Sud Italia proprio nel Canale Reale: qui la Regione Puglia – Sezione risorse idriche, col supporto di Asset, ha dato vita all’accordo che vede come partner il Consorzio di Bonifica Arneo, il Comune di Francavilla Fontana, il Consorzio ASI Brindisi, l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e il Politecnico di Bari.
A marzo è partita la fase progettuale dell’accordo – con progetto pilota nell’area di Francavilla Fontana – che con approccio innvovativo non mira solo a mitigare il rischio di alluvioni, ma prevede un metodo integrato per soddisfare più finalità: miglioramento degli ecosistemi, tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche, sviluppo locale sostenibile, fruizione del patrimonio ambientale, evitando l’abbandono e il degrado delle aree.
L’iniziativa prevede gruppo di lavoro multidisciplinare fra varie istituzioni, per poi costruire una metodologia di progettazione partecipata, con soluzioni che saranno condivise con l’Assemblea della Comunità di Fiume, i proprietari dei terreni e i cittadini coinvolti.
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