“Almeno sulla questione Arneo qualcuno vuole dire finalmente la verità?”

 Si assiste ancora oggi a incontri organizzati con i cittadini finalizzati ad affrontare la spinosa faccenda “ Arneo “, che da circa venti anni o forse più, fa parlare di sé. Intento apprezzabile, ma, se realmente si vuole fare un po’ di chiarezza, allora esiste un solo modo, convocare il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in una pubblica piazza e chiedergli per quale ragione nell’anno 2019, nell’approvare il “ Bilancio di Previsione “, ha stanziato la modica somma di 10 milioni di euro ai “ consorzi di bonifica “, legittimando di fatto gli stessi nel continuare ad esercitare le proprie funzioni.

A questo punto la domanda sorge spontanea:<< la politica, i sindaci, i consiglieri regionali ecc. vogliono veramente  trovare una soluzione al problema o fanno solo finta?>>.

E ancora: << sono dalla parte dei cittadini o preferiscono salvaguardare i rapporti con Michele Emiliano, nella speranza di trovare un varco dove infilarsi nelle prossime tornate elettorali?>>.

Se l’intento è continuare a perdere del tempo allora la strada intrapresa è quella  giusta, se invece si vuole passare ad azioni concrete allora i sindaci devono avere il coraggio di citare in giudizio la Regione Puglia, che esercita un’attività di controllo sui consorzi di bonifica, tra i quali l’Arneo.

Per meglio comprendere dobbiamo fare un passo indietro nel passato,  dove un’immagine su tutte può interpretare quanto sopra detto: è quella del dott. Antonio Gaglione ritratto su un “ trattore” in una grande manifestazione di protesta a Bari, proprio sotto la sede del presidente della Giunta Regionale.

La conclusione di tutto questo mi sembra piuttosto ovvia, ossia se dopo più di venti anni siamo ancora al punto zero, possiamo in buona fede dubitare che la risoluzione del problema faccia parte dell’agenda dei nostri amministratori, i quali continuano senza sosta a servirsi della gente solo durante il periodo del voto?.

La Politica delle chiacchere deve finire, per difendere i propri territori occorrono volontà, competenza e soprattutto AUTOREVOLEZZA!!!.

Distinti saluti, Francesco Summa.

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