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Mesagne: Concerto di Ashti Abdo, musicista polistrumentista Curdo

Domenica 12 febbraio h. 17 Concerto di Ashti Abdo, musicista polistrumentista Curdo

Precede il concerto un dibattito sul Kurdistan con Alessia Manzi. Giornalista indipendente si occupa principalmente di migrazioni, diritti umani, zone di conflitto.

c/o Officine Ipogee, p.zza S.Anna dei Greci 14 a Mesagne

Organizzato da Mesagne Bene Comune e APS Street View

Ashti Abdo, cantante, musicista polistrumentista e compositore curdo, è nato ad Aleppo e cresciuto ad Efrin. La musica diventa la sua passione travolgente molto presto: trascorre l’infanzia tra le colline del suo villaggio, ascoltando le storie e le canzoni degli anziani, circondato dai suoni della natura. 

Da bambino impara a cantare ninne nanne a sua sorella e a suonare il tipico strumento curdo, il tembûr (saz), con suo fratello. Trasferitosi in Italia dopo l’adolescenza, continua a suonare il tembûr da autodidatta, iniziando a esibirsi come artista solista. 

Nel 2012 si unisce ai Domo Emigrantes, portando nella band suoni e trame tipiche del Medio Oriente. L’incontro con il gruppo lo porterà a sua volta a conoscere e fare suoi strumenti e ritmi tipici del Sud Italia. 

Dal 2014 suona il saz, il mandolino e le percussioni nell’ensemble Piccola Banda Rebelde canta De André. 

Nel 2015 collabora anche con Angelo Petraglia e Francesco Forzani, creando Beja: la musica, il racconto, la guerra, un progetto di improvvisazione musicale basato su una traduzione personale dell’esperienza bellica. 

Nel 2016 dall’incontro con Manuel Buda alla chitarra classica e con Fabio Marconi al violhao de choro a 7 corde, nasce un eccentrico trio di strumenti a corda (a cui si aggiungono all’occorrenza percussioni, voci e fiati come il duduk), in cui ognuno porta le melodie che ha incontrato nel suo cammino personale di vita, di ricerca e di esperienza e che confluiscono in un vero e proprio viaggio musicale che da Vienna arriva fino al Mar Caspio, tra danze greche, melodie klezmer e canti della tradizione curda. 

Nel 2018 vince il premio DoReMiFaSud, concorso che promuove l’integrazione e il dialogo fra culture musicali differenti. Il 1° gennaio 2020 è ospite al Teatro Massimo di Palermo in occasione del Concerto di Capodanno, accompagnato dall’orchestra del Teatro Massimo diretta da Omer Meir Wellber e dal coro diretto da Ciro Visco. 

Nel 2021 partecipa alla rassegna “Dal locale al globale” di Etnomusicologia presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona. 

Nel 2022 si esibisce a “l’Altra Musica” incontri con le musiche delle tradizioni etniche e popolari al conservatorio Vivaldi Alessandria presentando inoltre gli strumenti tradizionali del Kurdistan.

Alessia Manzi, 1989. Giornalista indipendente si occupa principalmente di migrazioni, diritti umani, zone di conflitto. Inizia ad interessarsi alla questione migratoria dapprima come attivista e poi seguendo i braccianti agricoli fra le campagne del Sud Italia; specialmente tra Puglia e Calabria. Da settembre 2021 lavora ad alcuni reportage che raccontano le continue violazioni dei diritti umani lungo le frontiere italiane ed europee: Oulx, tra Piemonte e Francia; Calais e Dunkerque (Nord della Francia); Trieste, al confine italo- sloveno e Ventimiglia. Si è occupata anche del conflitto fra Russia e Ucraina, concentrandosi soprattutto sull’esodo dei rifugiati e sulle discriminazioni subite in Ucraina e in Europa dalla comunità Rom in fuga dalla guerra. A maggio di quest’anno si reca in Kurdistan, in Rojava, nella Siria settentrionale. Qui ha la possibilità di raccogliere la storia di Jinwar, l’eco- villaggio di donne e bambini e di poter vedere coi propri occhi una delle continue aggressioni verso un popolo più dimenticate negli ultimi anni: il continuo tentativo della Turchia di sopprimere il popolo curdo. I suoi lavori sono stati pubblicati su Il Manifesto, L’Espresso, TPI, Editoriale Domani, Repubblica, El Pais, Taz, The New European, Die Furche, Balkan Insight e altre testate internazionali.

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