Modulare le attività cerebrali senza farmaci per contrastare le dipendenze patologiche quando la terapia farmacologica non sia indicata. È la finalità della stimolazione magnetica transcranica, la Tms, al centro di un corso di formazione che si è tenuto nell’aula magna del Polo universitario in piazza Di Summa a Brindisi nei giorni scorsi.
Il corso è stato promosso da Salvatore de Fazio, responsabile facente funzione del Servizio per le Dipendenze patologiche della Asl Brindisi. Sono intervenuti il professor Marco Diana, direttore del laboratorio di neuroscienze cognitive dell’Università degli Studi di Sassari, uno dei massimi esperti del settore, che ha illustrato le basi teoriche della Tms. De Fazio, invece, ha approfondito il rapporto tra la Tms e il gioco d’azzardo patologico.
“Quella che viene spesso pensata come una metodologia di interazione con il sistema nervoso centrale relativamente nuova – ha spiegato Diana – in realtà tanto nuova non è, essendo in uso da oltre 40 anni: non è ancora molto diffusa dalle nostre parti, ma si sta facendo rapidamente conoscere. È applicabile a svariate patologie cerebrali: la principale di queste è la depressione maggiore farmacoresistente, per la quale la stimolazione magnetica consente di modulare le attività cerebrali nel paziente conscio e vigile. Ci sono numerosi studi che documentano l’efficacia di questo trattamento e da molti anni l’Fda (Food and Drug Administration) ha autorizzato il suo utilizzo terapeutico”.
La depressione maggiore non è l’unica patologia per la quale viene usata: la Tms è applicabile, infatti, alle tossicodipendenze, principalmente quelle da psicostimolanti, come cocaina, anfetamina e simili, ma anche all’alcolismo e al tabagismo, con risultati molto incoraggianti.
“La Tms – ha aggiunto Diana – è una metodologia che consente di modulare le attività cerebrali senza l’utilizzo di farmaci. Questo è un punto di grande merito per questa tecnica poiché lascia la metodica libera da effetti collaterali, che esistono ma che sono modesti e di breve durata”.
De Fazio ha sottolineato che “il percorso formativo del Servizio per le Dipendenze patologiche prosegue dopo i due eventi dello scorso anno. Ringrazio di cuore il professor Marco Diana, autentica autorità nel campo delle dipendenze patologiche, che da anni si occupa di Tms, e voglio ringraziare anche l’Ufficio formazione e la segreteria organizzativa. Le attività formative per le dipendenze patologiche puntano a incrementare le conoscenze dei nostri operatori sul tema. In questo caso stiamo approfondendo una tecnica che contrasta la dipendenza da psicostimolanti e gioco d’azzardo patologico quando non ci siano trattamenti farmacologici indicati o raccomandati. Il Sert di Brindisi – ha proseguito – offre per queste e altre necessità un servizio gratuito e diretto, senza ricetta medica e attivo su sei articolazioni territoriali, in ciascuna delle quali è presente un’équipe multidisciplinare che prende in carico i pazienti e li guida nel percorso terapeutico più appropriato”.
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