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Lecce: Masterplan della Terra D’Otranto. Al via le consultazioni online

Al via oggi su https://unisalento.it/masterplan la fase di consultazione con le comunità locali del “Masterplan della Terra d’Otranto”, progetto promosso dall’Università del Salento e dalle Province e Comuni di Lecce, Brindisi e Taranto che, sulla base del protocollo d’intesa “Terra d’Otranto: dalle radici il futuro”, puntano a definire un piano che possa integrare i sistemi produttivi, orientare e coordinare gli investimenti pubblici e privati, creare sinergie territoriali capaci di incidere positivamente sulla competitività delle imprese, sull’attrattività territoriale e sul benessere attuale e prospettico delle comunità locali, il tutto all’interno di un quadro di sviluppo ispirato ai principi della sostenibilità.

I/le rappresentanti di organizzazioni pubbliche e private, completata la procedura di registrazione sul portale, potranno per conto della propria organizzazione:

Privati cittadini/e potranno inviare riflessioni, suggerimenti, indicazioni che possano essere utili alla definizione del Masterplan scrivendo a masterplan@unisalento.it

«La Terra d’Otranto si presenta oggi come un sistema urbano polinucleare ed equipotenziale caratterizzato da un buon livello di integrazione funzionale, che potrebbe crescere in maniera significativa ove supportato da una politica di infrastrutturazione che ne migliori la connettività territoriale», sottolinea il Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, «L’adozione di un piano di coordinamento potrebbe contribuire ad accrescere l’integrazione funzionale e promuovere lo sviluppo di legami sinergici tra le diverse componenti territoriali e i rispettivi sistemi produttivi, migliorandone le performance competitive e la proiezione internazionale. Il Masterplan della Terra d’Otranto va dunque interpretato come un piano d’indirizzo atto a orientare le politiche di sviluppo di questo territorio, come uno strumento in grado di restituire alle comunità locali una visione condivisa del proprio futuro, del futuro del proprio territorio. Un Piano in cui le comunità possano riconoscersi e che possa orientarne le azioni, non per effetto di decisioni politiche calate dall’alto, ma in ragione del riconoscimento sociale di cui esso può godere proprio in virtù del processo di consultazione pubblica che ne è alla base e che in sé assicura il coinvolgimento attivo delle comunità locali. L’invito è, dunque, a un’ampia partecipazione. La nostra Università profonderà vaste e qualificate energie per realizzare questo fondamentale progetto di terza missione, del quale come comunità accademica ci sentiamo orgogliosi».

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