Ostuni: Capitale delle biotecnologie microbiche Attualità Primo Piano 14 Dicembre 202214 Dicembre 2022 L’attività di ricerca e sviluppo agroalimentare è stata condotta dall’azienda pugliese ValleFiorita, con sede a Ostuni, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Bari.Obiettivo: ottenere gli ingredienti per confezionare una barretta molto digeribile attraversoil reimpiego delle trebbie di birra.I risultati del progetto saranno illustrati in un webinar il 15 dicembre.Applicare le biotecnologie microbiche per valorizzare gli scarti agroalimentari. Con questo obiettivoè nato il progetto chiamato ‘NewSnack’, sviluppato dal team R&S dell’azienda pugliese Valle Fiorita,con sede a Ostuni (Brindisi), in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari.La finalità della ricercaPartendo dalla filiera brassicola (che sta alla birra come la filiera enologica sta al vino), è statosviluppato un processo di produzione che, grazie al reimpiego delle trebbie di birra ha portato adottenere gli ingredienti di base per realizzare una barretta con significative qualità nutrizionali edestremamente digeribile.Dando impulso alla ricerca e in linea con le indicazioni dell’Unione Europea sulla bio-economy esulla necessità di recuperare il cibo, sia per esigenze etiche che economiche, questo gruppo di lavoropubblico-privato pugliese, ha voluto raccogliere concretamente la sfida rappresentata dalla gestionedello sfrido derivante della produzione della birra che costituisce uno dei principali scartidell’industria alimentare.La quota più consistente è costituita dalle trebbie, materiale lignocellulosico ricco in proteine e fibre,che, rispettivamente, rappresentano il 20 e il 70% della loro composizione. Le trebbie inoltre, sonofonte di composti fenolici antiossidanti, di polisaccaridi e hanno una densità calorica che corrispondea circa la metà di quella della maggior parte dei cereali.A dispetto di queste notevoli caratteristiche, espressione di un alto potenziale funzionale e salutistico,sino ad oggi l’uso delle trebbie in nuovi alimenti è stato limitato a causa dell’estrema instabilità chene determina la deperibilità.Il reimpiego delle trebbieIl team di R&S di Valle Fiorita ha lavorato sul reimpiego delle trebbie attraverso l’applicazione dienzimi food grade e processi fermentativi operati da ceppi di batteri lattici selezionati. In questomodo, è stato possibile ottenere un miglioramento degli aspetti tecnologici, organolettici enutrizionali, trasformando le stesse trebbie in un ingrediente innovativo per snack e barrettefunzionali.“L’aggiunta delle trebbie non trattate alla formulazione degli snack ha permesso di avere unincremento delle fibre nei prodotti finiti, a fronte di un aumento dei fattori anti-nutrizionali, comel’acido fitico, e un peggioramento della texture generale dei prodotti”, spiega il Dott. AndreaMinisci del team R&S si Valle Fiorita. “I protocolli di bioprocessing, che vanno dai trattamentienzimatici a quelli fermentativi, hanno permesso di valorizzare questo scarto agroalimentarerisolvendo tutti i problemi prima descritti, sino a ottenere le barrette NewSnack”, va avanti.“Le barrette hanno un elevato valore nutrizionale e possono essere suddivise in due categoriefunzionali: a basso indice glicemico soprattutto nel caso un cui le analisi in vivo confermassero glistessi risultati positivi ottenuti dai test in vitro, per chi predilige una dieta povera di zuccheri, per isoggetti diabetici e per gli sportivi e simbiotiche, ovvero carriers di microrganismi probiotici eprebiotici, in particolare β- glucani, in grado di modulare positivamente il microbiota intestinale e digarantire il mantenimento di bassi livelli di colesterolo nel sangue”, spiega Minisci.“Si tratta di snack farciti salati e di barrette raw dolci, formulati combinando materie prime tipichedell’area del Mediterraneo, come frutta secca, vegetali locali come i pomodori secchi e i fichi secchi,sfarinati non convenzionali, tra cui orzo e cereali minori, sfarinati di leguminose quali ceci e fave,farina di carrube, e come ingrediente innovativo le trebbie di birra bioprocessate”, prosegue.I prototipi sono stati sviluppati in un impianto pilota e sono stati riprodotti su scala industriale.“Saranno pronti per essere destinati al mercato solo dopo aver ricevuto tutti i risultati delle analisinecessarie a confermare le caratteristiche nutrizionali e funzionali”, conclude Minisci.Il convegno conclusivoI risultati del lavoro di ricerca sviluppato in team saranno illustrati in occasione del convegno che sisvolgerà il prossimo 15 dicembre on line, sulla piattaforma zoom, dalle 10:30 alle 12:00.Sono previsti gli interventi del Dott. Andrea Minisci del reparto R&S Valle Fiorita, la Dott.ssaMichela Verni dell’ateneo barese sul tema: “Valorizzare scarti e sottoprodotti dell’industriaalimentare: approccio circolare per un futuro più sostenibile”; il Dott. Marco Montemurro che finoallo scorso settembre ha lavorato presso il dipartimento di Scienze della pianta e del suolodell’Università di Bari e da ottobre ha avviato la sua attività di ricerca per il CNR del capoluogopugliese, per un focus su “Trebbie di birra fermentate: un nuovo ingrediente per formulazionialimentari innovative”.A seguire gli interventi della Dott.ssa Anna Zizza di Valle Fiorita, per evidenziare “Aspettinutrizionali e sensoriali dei nuovi prodotti NewSnack”; della Dott.ssa Luana Nionelli di Valle Fiorita,su “Scale-up del processo produttivo: dall’idea di un nuovo prodotto, al prototipo, fino al prodottoindustriale” e infine del Dott. Emiliano Marangione di Target Value sul tema “Analisi del mercato suBarrette/Snack”. 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