Una rete di sensori che verranno posizionati in aree rurali e costiere per monitorare parametri ambientali e climatici. Così la tecnologia tutela la biodiversità grazie a BEST, tra i progetti strategici del Programma Interreg Grecia-Italia con protagonista la Puglia, che rivolge la sua attenzione a luoghi di alto valore naturalistico attraverso strumenti innovativi. Si tratta di sensori che si caratterizzano per un basso impatto ambientale, così come spiegato nel corso dell’Infoday che si è svolto a Lecce nel Museo Castromediano, e che saranno installati in aree specifiche. Alla presentazione, grande partecipazione di istituzioni, referenti del progetto, studenti e docenti dell’istituto Deledda e dell’Agrario Presta di Lecce. Per quanto concerne il Salento, la rete di monitoraggio interesserà la riserva naturale delle Cesine di Vernole e l’Oasi naturalistica Bacino Costiero Acquatina di Frigole. L’altra azione pilota interessa inveceil Mar Piccolo di Taranto e l’area tra Polignano a Mare, Monopoli, Fasano e Ostuni.
La rete di monitoraggio si avvale di sensori e telecamere gestite da remoto. In questo modo sarà possibile ottenere una banca dati per valutare l’evoluzione della biodiversità ed intervenire qualora dovessero essere rilevate criticità o minacce. In questo senso, il progetto può essere inteso anche come supporto al contrasto della Xylella fastidiosa. Nello specifico, è stato concluso il piano di campionamento e monitoraggio della “sputacchina media”, vettore dell’infezione, e di altri insetti nocivi alieni in sei aree agronomiche di studio, ricadenti nelle aree interessate dalla Xylella.
Già concluse le attività di definizione di protocolli di monitoraggio e relativi piani di azione applicati a 5 specie aliene invasive. Sono in fase di ultimazione le attività di analisi dell’agrobiodiversità e di studio delle specie vegetali coltivate a rischio di estinzione con il relativo piano di azione per l’individuazione di strategie per una gestione sostenibile dell’agricoltura e salvaguardia della biodiversità. Il piano di azione comprende anche i disciplinari di produzione delle specie agricole redatti di concerto con i referenti dei Parchi Naturali e con i contadini custodi delle sementi.
Sono in fase di completamento le analisi dello stato attuale della biodiversità nelle aree pilota considerando gli indicatori biologici come araneidi, carabidi, lepidotteri, anfibi, rettili, uccelli (passeriformi) e mammiferi, così come l’analisi della flora e della vegetazione spontanea di interesse conservazionistico. A realizzare il progetto BEST, attraverso la cooperazione transfrontaliera tra Grecia e Italia, il Dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana della Regione Puglia, la Regione delle Isole Ionie (capofila), la Regione dell’Epiro e la Regione della Grecia Occidentale.
«La Regione Puglia – ha sottolineato l’assessora all’Ambiente Anna Grazia Maraschio– sta potenziando le sue conoscenze per la tutela del patrimonio ambientale regionale. I nostri risultati potranno essere replicati a livello europeo e costituire un contributo efficace per affrontare le sfide attuali e future. La qualità delle componenti ambientali, la biodiversità, il paesaggio sono temi che incidono sul nostro benessere e sulla qualità della vita; per questo il mio impegno nel promuovere la sostenibilità ambientale di uno sviluppo sociale ed economico si basa sulle conoscenze, come quelle del progetto BEST, messe a disposizione della comunità degli studiosi del settore e delle amministrazioni tutte. Le sfide attuali e quelle future le supereremo solo se lavoreremo tutti insieme con il ruolo che ci è stato affidato».
Un plauso dall’assessora alla Pianificazione urbanistica e Marine del comune di Lecce, Rita Miglietta.«Si tratta di un progetto di rilevanza notevole- ha spiegato- che investe sul monitoraggio delle condizioni dei nostri ecosistemi naturali al fine di migliorare l’azione delle politiche pubbliche per la loro tutela e ci auguriamo anche per il loro incremento. Innovare e migliorare l’avanzamento tecnico degli strumenti per il monitoraggio e la rilevazione dei nostri sistemi naturali costituisce un indispensabile supporto per acquisire sempre maggiore consapevolezza sulla rilevanza di questi siti e la loro tutela ai fini del miglioramento generale del nostro ecosistema».
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