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Brindisi: Barocco Festival. I mottetti del settecento nella chiesa Degli Angeli

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Il “Barocco Festival Leonardo Leo” fa nuova tappa a Brindisi mercoledì 14 settembre, alle ore 21, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli con il concerto“Meraviglioso Barocco”. Biglietti disponibili nel luogo del concerto. Ticket euro 3 – Info T. 347 060 4118. L’ensemble “Palladio” celebra la grande produzione mottettistica italiana del Settecento con la sua multiforme sfaccettatura stilistica. Di Leonardo Leo è il brano di apertura della serata, il mottetto “Nautes in navis sine remo”, ma il concerto presenta anche altri esponenti della Scuola Napoletana: i mottetti erano composizioni vocali di carattere devozionale, su testo latino in versi, cantate nel corso di una messa solenne o dei vespri.

I mottetti sacri traggono ispirazione dai testi biblici, al punto che in un dato periodo storico, dalla seconda metà del Seicento fino agli inizi dell’Ottocento, la musica supera le arti figurative nel divenire interprete della Bibbia. Malgrado gli organi fossero già in uso a partire dal XVI secolo, i mottetti erano scritti senza accompagnamento strumentale. In parte era una continuazione della tradizione ebraica delle preghiere vocali, in parte un modo per permettere anche alle chiese più piccole o più povere di cantare le preghiere senza aver bisogno di un organo.

Ma la vita musicale napoletana nel XVIII secolo, così come in ogni altra epoca della sua storia, si svolge in una mescolanza di sacro e profano, come testimoniano diversi studi che hanno approfondito la “spettacolarità” napoletana. Così, la forma compositiva del mottetto porta per gradi a privilegiare i testi in latino sempre meno aderenti alle Scritture. Scorrendo i cataloghi delle opere dei compositori di quel secolo si osserva che se agli inizi ancora erano riportati testi dei salmi, o di parti di messe da musicare in forma di mottetto secondo lo stile antico, più avanti si vanno diffondendo testi rimaneggiati con un latino ibrido che creano forte disappunto fra le alte sfere ecclesiastiche. Disappunto che culmina in un decreto patriarcale, siamo nel 1628, con il quale la Chiesa fa viva raccomandazione affinché non fosse permesso «che nelle […] Chiese, Oratorij, o Capelle, nelle Musiche che si faranno si cantino altre parole, che quelle della Sacra scrittura admesse dalla Santa Chiesa Cattolica Romana». Si giunge in questo modo alla proibizione di «cantar parole inventate da nuovo, et non descritte sopra Libri Sacri».

Ma i divieti poco valgono ad arginare il fenomeno e a Napoli, come a Venezia, si diffondono presto i mottetti allegorici, che evocano suggestioni teatrali. Il mottetto si pone al tempo stesso come virtuosistico emulo della scrittura melodrammatica, imponendosi nel primo terzo del Settecento come vero e proprio pendant della scena operistica e della cantata, suo corrispettivo da camera. Sviluppato assiduamente in luoghi d’elezione come i quattro ospedali veneziani, supera non soltanto i confini nazionali ma anche quelli confessionali, assai meno permeabili dei primi, rendendosi disponibile all’impiego da parte di due compositori riformati, Händel e Bach, quest’ultimo attivo in un contesto notoriamente non cattolico.

In effetti col tempo i mottetti, scritti per cappelle e confraternite e non più vincolati ai testi liturgici, decadono contestualmente al predominio preso dall’opera teatrale, tantoché nell’Ottocento non vi è quasi più differenza con le arie melodrammatiche e con le romanze. Tra il 1719 e il 1744, anno della sua morte, Leonardo Leo scrive oltre centotrenta lavori destinati al servizio divino, di questo periodo il mottetto che sarà eseguito nel corso della serata nella chiesa di Santa Maria degli Angeli: “Nautes in navis sine remo” per soprano e basso continuo. Segno palese del fascino esercitato sulla civiltà del Settecento dalla voce femminile e dalla sua capacità di sublimare l’intero spettro delle passioni umane, incluse quelle sacre, il mottetto cattolico per voce sola e strumenti è il protagonista assoluto di questo concerto: rappresenta infatti il riferimento centrale di tutte le pagine vocali in programma. Ma la scuola napoletana è presente con altri tre compositori: Francesco Durante, con la “Cantata sopra il Giudizio Universale”, piena di colori che dipingono lo spaventoso avvento del timorato Giudice; Giuseppe Giordani detto il “Giordaniello”, con il mottetto offertoriale “Perfice gressus” per soprano e organo concertante; infine il compositore partenopeo Niccolò Jommelli con due brevi motteti a due voci e basso continuo, di andamento e carattere molto diversi, che chiudono il programma.

• Mercoledì 14 settembre ore 21.00

Chiesa Santa Maria degli Angeli • Brindisi

Meraviglioso Barocco
I duetti sacri per voce e continuo

                                                    
Ensemble Palladio

Jimin Oh soprano

Sara Tommasinicontralto

Steno Boesso fagotto

Enrico Zanovello organo e maestro di concerto

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