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San Vito dei Normanni: Barocco Festival L. Leo

Prosegue la XXV edizione del “Barocco Festival Leonardo Leo”, la rassegna di musica antica dedicata al grande maestro di San Vito dei Normanni e alla scuola napoletana del Seicento e Settecento, alla Napoli capitale mondiale della musica, come la definì Charles de Brosses, umanista francese. E si continua proprio con un’opera di Leonardo Leo, il dramma in tre atti “Zenobia in Palmira”, domenica 28 agosto alle ore 21, in via San Giovanni – nell’area adiacente alla chiesa barocca di San Giovanni – a San Vito dei Normanni. L’opera, che nella scrittura originale dura tre ore e mezza, è stata ridotta a un’ora e mezza ma conserva, in sintonia con le scelte registiche, il ritmo, la costruzione e lo sviluppo della trama. Biglietti disponibili online sul circuito Vivaticket e nei punti vendita accreditati, e ancora nel luogo del concerto. Ticket euro 3 – Info T. 347 060 4118.

Il M.O Cosimo Prontera dirigerà l’orchestra barocca “La Confraternita de’ Musici”, con la regia di Antonio Smaldone, in una delle composizioni drammatiche più riuscite di Leonardo Leo, che nella stesura abbandona i classici stilemi tardo barocchi per valorizzare la linea melodica, valori tipicamente italiani e napoletani. Accanto all’orchestra, il concerto vedrà la partecipazione di Reut Ventorero (contralto), Joan Francesc Folqué Giménez (tenore), Antonella Carpenito (mezzosoprano), Valeria La Grotta (soprano) e Lucia Conte (soprano).

Il Festival riprende il suo percorso proprio a San Vito, culla del suo figlio illustre e anche di una rassegna che, come è stato detto nel corso della conferenza di presentazione di venerdì scorso, varca la soglia dei 25 anni per compiere un più ampio giro d’orizzonte.

Un’opera su Palmira, dunque, la città della mitica regina Zenobia, bella, dotta e spregiudicata, per molti aspetti simile a Cleopatra, che conquistò l’Egitto e osò sfidare Roma. Sotto il suo regno Palmira divenne un luogo di tolleranza, in cui religioni molto diverse tra loro convivevano in pace; un luogo di cultura, in cui le arti erano esercitate liberamente. La stessa Palmira, oggi centro della Siria centrale, che custodisce antiche rovine classificate nel 1980 dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. Il concerto intende celebrare in musica la bellezza di una terra, la “Venezia di sabbia”, ricca di tesori culturali. L’opera composta da Leonardo Leo su libretto di Apostolo Zeno e rappresentata per la prima volta il 13 maggio 1725 nel “Teatro San Bartolomeo” di Napoli, fu dedicata al cardinale Michele Federico d’Althann, nobile boemo destinato viceré di Napoli nel 1722.

La principessa guerriera Zenobia, scampandolo alla spada del generale Farnace, salva la vita a Odenato, re di Palmira, colpevole di aver rifiutato di sposare Aspasia, figlia del re persiano Sapore. Odenato si innamora della bella paladina, ma Zenobia gli svela un inquietante segreto, quello di aver fatto voto di sposare solo chi l’avesse battuta in duello. Odenato sprofonda allora nella disperazione, perché la conquista del suo amore richiederà la sua stessa morte, o quella della sua amata. Odenato e Zenobia si affrontano nell’anfiteatro di Palmira, il nobile riesce a disarmare la guerriera, ma subito le rende l’arma e coraggiosamente getta la sua spada. Rinunciando a ogni difesa le porge il petto, pronto a essere trafitto per amore. Zenobia si dichiara vinta non dalle armi ma dal cuore gentile di Odenato e consacra il duello al trionfo della pace e dell’amore.

• Domenica 28 agosto ore 21.00

Via San Giovanni • San Vito dei Normanni

ZENOBIA in PALMIRA
opera su libretto di Apostolo Zeno
musica di Leonardo Leo


Personaggi e interpreti

Zenobia – Reut Ventorero contralto

Farnace – Joan Francesc Folqué Giménez tenore

Odenato – Antonella Carpenito mezzosoprano

Aspasia – Valeria La Grotta soprano

Decio – Lucia Conte soprano

Orchestra barocca La Confraternita de’ Musici

Cosimo Prontera direzione al cembalo

Raffaele Tiseo violino principale

Valerio Latartara, Angelo Basile, Antonella Piscitelli violini primi

Federico Valerio, Giovanni Rota, Chiara Di Giorgio violini secondi

Eduardo Caiazza, Pasquale Lepore viola

Giuseppe Grassi, Pierluigi Marotta violoncelli

Maurizio Ria contrabbasso

Guido Mandaglio fagotto

Giuseppe Petrella tiorba

Antonio Smaldone regia, scene e costumi

Michele Balistreri aiuto regia

Paolo Vitale light designer

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