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Latiano- Madama: la brutta storia del Caterina Scazzeri

Riceviamo e pubblichiamo

UNA   BRUTTA   STORIA 

     Vi racconto la prima delle tante brutte storie e questa volta lo farò immaginando anche i motivi per i quali la maggioranza non vuole discutere; maggioranza che recita una farsa visto ciò che è andato  in onda nel consiglio comunale del 28 scorso dove oltre alle assenze delle opposizioni e le  assenze diplomatiche di alcuni pezzi della maggioranza in pochi minuti hanno esaurito il copione senza nessuna discussione  con un voto unanime o quasi.  Così piace all’autore del pateracchio!

   La storia che vi racconterò riguarda la nascita e la morte dell’Azienda Speciale Caterina  Scazzeri. Creata per sostituire quello che volgarmente era denominato Ospizio gestito questo per lunghi anni dalle suore con amore e passione grazie alle donazioni di privati  e poi dal Comune tramite l’Ente Comunale di Assistenza che lo trasformò in casa di riposo per anziani. L’Azienda  Speciale  fu creata dal Sindaco De Giorgi e mantenuta pervicacemente in vita dal Sindaco Maiorano con il  solo scopo di nominare un Direttore Generale, lautamente pagato, ed un consiglio di Amministrazione. Becero sottogoverno insomma! Entrambi i sindaci allora con euforia sostenevano che era nata per far stare meglio gli anziani. Per la verità gli anziani sono stati tanto meglio che si è dovuto procedere a causa di un debito di 600 mila euro alla chiusura dell’Azienda Speciale  e con essa:

  • al trasferimento degli anziani in un altro comune lontano da Latiano;
  • al personale che aveva prestato la sua opera licenziato e non pagato;
  • al debito verso i vari fornitori non onorato( farmacie ecc,)
  • al debito di 600 mila euro verso la cooperativa San Bernardo.
  • al debito di 180 mila euro alla Regione Puglia per un rendiconto mai inviato.

      Sulla vicenda da anni è calato il silenzio fino a quando il Partito Democratico ha presentato una mozione sui debiti della Azienda Speciale obbligando così la maggioranza a discuterne nel consiglio comunale del 27 aprile scorso. Dopo una lunga e imbarazzata discussione il consiglio si è lavato le mani rinviando tutto in Commissione che aveva  il compito di relazionare entro due mesi. Ebbene i due mesi sono passati e l’argomento non e tornato in Consiglio per la discussione. Tornerà?

     Qualcuno si chiederà perchè da anni la vicenda non si discute. E’ semplice!

   Qualche consigliere comunale teme che ci potrebbero essere responsabilità penali  di singoli amministratori e non intende liquidare la somma di circa 600 mila euro  perchè ne risponderebbe penalmente pur essendo estraneo alla vicenda. Le prime prove tecniche si sono verificate nel consiglio del 28 scorso con qualche assenza diplomatica di consiglieri di maggioranza  dovuta a  dei punti in discussione  non condivisi.

    Qualche altro consigliere si è lasciato dire:”che pagasse i debiti chi li ha fatti.”

    Un altro consigliere comunale, il più accorsato ed anche il più fedele ritiene, come al solito con grande spregiudicatezza, che si debbono pagare tutti i debiti e si compiace nel dire  che grazie alla perspicacia e alla professionalità di un ex funzionario la struttura non fu trasferita con atto notarile dal Comune alla Azienda Speciale altrimenti i creditori avrebbero potuto procedere al pignoramento dell’immobile, e gongola per lo scampato pericolo.

  Comunque i debiti vanno onorati, il personale che ha lavorato deve essere retribuito, i fornitori devono essere ristorati e la cooperativa che ha anticipato beni e servizi va tutelata. Come? Credo che la risposta spetti ai soloni della maggioranza alla bulgara. Ce la faranno? No, credo proprio di no.

    Alla prossima storia; questa è solo la prima di una lunga serie..

  VITTORIO MADAMA

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