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Taranto: Anche in città si può ridurre lo spreco alimentare

Nel convegno nazionale del primo “Spreco zero Day” anche l’esperienza di “Trento Solidale” che, sei giorni a settimana, raccoglie in 330 punti 4.500 pasti consegnati in giornata ai bisognosi. Impegnati 700 volontari che non percepisco un centesimo, lavoratori di “pubblica utilità” e studenti dell’alternanza scuola-lavoro!

Anche a Taranto si può ridurre lo spreco alimentare e farmaceutico, un percorso già avviato in altre realtà italiane, un obiettivo già raggiunto in alcune città con risultati a dir poco straordinari. Certo la strada è lunga, ma si può fare!

Questo è il forte messaggio che giunge dal primo “Spreco Zero Day” tenutosi a Taranto, una giornata in cui si sono dati convegno nella città bimare istituzioni, esperti e operatori per confrontarsi sullo stato dell’arte del settore.

L’impronta del futuro”: questo è stato il titolo del convegno organizzato nel primo “Spreco Zero Day” che si è tenuto presso il Castello Aragonese, location resa disponibile dal Comando Marittimo Sud Marina Militare.

Oltre agli “addetti ai lavori” la sala è stata letteralmente gremita da oltre 120 studenti di “Formare Puglia” e degli istituti scolastici “Archimede”, “Cabrini” e dell’Istituto alberghiero “Mediterraneo”.

Nell’occasione è stato presentato dal progettista tarantino Giuseppe Cavallo “SprecoZeroTaranto”, il progetto che intende, per la prima volta sul nostro territorio, affrontare in maniera sistemica il problema dello spreco alimentare e farmaceutico.

Finanziato dalla Regione Puglia mediante l’Avviso Pubblico “2018 Sprechi alimentari”, con capofila il Comune di Taranto vede all’opera un ampio partenariato: Amici di Manaus, Apmarr, Europa Solidale Onlus, LaRosa srls, Aps T.R.O.I.S.I. Project, Noi e Voi, Federconsumatori e Banco Alimentare.

Il convegno, moderato Maria Teresa Liuzzi e Alessandro Zoriaco dell’Aps T.R.O.I.S.I. Project, è stato aperto da dai saluti di Francesco Riondino, Presidente Csv Taranto.

Sono intervenuti poi Salvatore Toma, il presidente Confindustria Taranto che ha garantito la massima disponibilità a coinvolgere il mondo dell’impresa locale in progetti che riducano lo spreco alimentare, e Domenico Zambetta, presidente Federconsumatori Puglia che ha illustrato le iniziative già realizzate per sensibilizzare i giovani a un consumo consapevole.

L’obiettivo da raggiungere è stato indicato da Giorgio Casagranda, presidente “Trento solidale” e Csv Trento, che – anche con l’ausilio di video – ha mostrato la realtà di “Trento Solidale”: partita 12 anni fa con 5 volontari, oggi ne conta quasi 700 che, sei giorni a settimana, ogni giorno raccolgono in 330 punti di raccolta, a Trento e in provincia, 80 quintali di cibo distribuendolo in giornata ai bisognosi: 4.500 pasti ogni giorno con 285.000 persone, molte in comunità, raggiunte ogni anno. I volontari non percepiscono un centesimo, neanche come rimborso spese, e vengono affiancati da lavoratoti di “pubblica utilità” e da studenti impegnati nell’alternanza scuola-lavoro, con un’organizzazione che comprende 19 furgoni e diversi locali e utenze, i cui costi – circa 300.000 euro/anno – sono sostenuti per un terzo grazie a un contributo della Provincia autonoma di Trento e per il resto da donazioni di aziende e privati!

Esperienze molto diverse sono state illustrate nei collegamenti video da Luca Raffaele di “NeXt Nuova Economia per Tutti” da Firenze, Roberto Vho del “CRS – Centro Raccolta Alimentare” da Lodi, lo “chef del riciclo” Peppe Aloisi da Catania, Patrizia Marco Ranieri di “Avanzi popolo 2.0” da Bari, e Daniele Ferrocino di “Emporio della solidarietà” da Lecce.

In presenza è intervenuto Carmine Passarelli, Retail manager di “Pascar”, importante catena di supermercati di Taranto che, da sempre attenta al sociale, già da anni conferisce alimentari e altro a organizzazioni di volontariato per la loro distribuzione ai bisognosi della città; in sala, infine, sono intervenute Patrizia Capobianco, dirigente scolastico I.I.S.S. “Archimede” Taranto, Maria Anna Carelli della “Comunità Emmanuel” di Taranto e Ilaria Palma di Made in Carcere di Lecce.

È stato un convegno che ha presentato a Taranto numerose Buone pratiche realizzate in tutta Italia per ridurre lo spreso alimentare e farmaceutico, tracciando così la rotta da seguire nei prossimi mesi per i partner del progetto “SprecoZeroTaranto”.

Progetto “SprecoZeroTaranto”

Il progetto “SprecoZeroTaranto” entra nel vivo in un momento particolare: grazie alla pandemia, infatti, negli ultimi due anni si è assistito, per la prima volta nella storia, a una minima diminuzione del fenomeno dello spreco alimentare.

È il risultato del cambiamento di stili di vita delle famiglie che hanno dedicato più tempo alla spesa e alla gestione dei consumi, soprattutto nel primo lockdown, non a caso oggi le percentuali stanno risalendo verso il “segno più”.

Per questo non bisogna abbassare la guardia e continuare a impegnarsi per contrastare lo spreco alimentare e farmaceutico operando su due fronti: ridurre gli alimenti – cotti e non – che finiscono in discarica e sensibilizzare i cittadini a un consumo più consapevole.

Scopo del progetto “SprecoZeroTaranto” è, di concerto con l’Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Taranto, aumentare la capacità del sistema che, composto da diversi organismi del terzo settore, si occupa del recupero di cibo e di farmaci altrimenti destinati alla discarica, riuscendo a distribuirlo in tempo utile a chi ne ha più bisogno.

Il progetto è fortemente innovativo in quanto intende uscire dalla logica degli interventi realizzati da diverse realtà sul nostro territorio, nel pieno rispetto della loro autonomia, condividendo e mettendo “a sistema” le loro esperienze e capacità operative.

Nel partenariato del progetto, infatti, sono già presenti operatori ed Enti del Terzo settore locali che hanno sviluppato importanti esperienze in questo settore.

“Core” del progetto “SprecoZeroTaranto” è la realizzazione di una piattaforma per la gestione e il monitoraggio dei due flussi che interessano la problematica: quello “in entrata” dei conferitori di cibo e di farmaci, e quello “in uscita” dei soggetti beneficiari.

L’auspicio è che una piattaforma comune permetta, attraverso la supervisione ed il coordinamento dell’Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Taranto, di verificare le criticità del sistema e operare le opportune azioni correttive per raggiungere i migliori risultati.

Il progetto “SprecoZeroTaranto” è finanziato dalla Regione Puglia mediante l’Avviso Pubblico “2018 Sprechi alimentari” con Risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (L.R. 13/2017); Con capofila il Comune di Taranto, il progetto vede all’opera un ampio partenariato comprendente Amici di Manaus, Apmarr, Europa Solidale Onlus, LaRosa Srls, Aps T.R.O.I.S.I. Project, Noi e Voi, Federconsumatori e Banco Alimentare.

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