Riceviamo e pubblichiamo
Carissimo Al Bano,
Oggi 22 Maggio 2022 leggo con molto dispiacere sul Corriere della Sera alcune sue parole che riporto testualmente «La mancanza di manodopera è una realtà drammatica con cui mi scontro ogni giorno con la mia azienda agricola. La causa? Il reddito di cittadinanza».
Bene, caro Albano, dall’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza e Reddito di Emergenza dell’Inps si evince che ad oggi sono 1,1 milioni le famiglie beneficiare del reddito o pensione di cittadinanza, con 2,44 milioni di persone coinvolte e un importo medio erogato a livello nazionale di 583 euro (609 euro per il Reddito di cittadinanza e 311 euro per la Pensione di Cittadinanza. Mi chiedo come si possa vivere dignitosamente con queste cifre (sic!).
Vede Albano, se dovessimo ragionare sulla metodologia del reddito di cittadinanza e di tutte le falle che si sono create in questo sistema potrei sicuramente trovare dei punti di convergenza, ma sostenere che lei – così come altri imprenditori già noti e citati nell’articolo – non troviate gente disposta a lavorare mi sembra anacronistico.
E sa perché sono convinto di ciò che dico?
Perché quale persona che percepisce 600 euro di reddito di cittadinanza dovrebbe preferire un lavoro assolutamente malpagato e con delle condizioni lavorative pessime? Chiariamo, non faccio allusione alla sua di azienda, ma si faccia un giro tra i giovani, ascolti questa generazione e capirà tutta l’insofferenza di chi ha voglia di mettersi in giorno ma non di essere sfruttato.
Ricordo che un anno e mezzo fa si è votato in consiglio comunale della città di Latiano un punto all’ordine del giorno in cui si attribuiva a lei la cittadinanza onoraria; dunque, se è vero che incontra difficoltà per l’individuazione della manodopera per la sua azienda, se, considerando l’atto formale di vicinanza dell’amministrazione comunale e che la mia città si trova a pochi km dalla sua azienda, a questo punto la inviterei a venire da noi (se non lei il suo responsabile per le risorse umane) a tenere dei colloqui di lavoro e rendersi conto che di gente con voglia di lavorare nella nostra città ce n’è tanta, l’importante è inquadrarla nel modo giusto. Si potrebbe organizzare una sorta di career day in cui l’amministrazione comunale di Latiano si impegna a far incontrare domanda e offerta di lavoro.
Che dice, accetta?
F.to
Matteo Conte
Consigliere comunale