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Taranto: L’Ordine degli Avvocati festeggi il patrono Sant’Ivo il Bretone

Un segno tangibile del tanto auspicato ritorno verso la normalità dopo il periodo pandemico: l’Ordine degli Avocati di Taranto è tornato a festeggiare Sant’Ivo il Bretone, Patrono degli Avvocati e fondatore del Gratuito patrocinio, organizzando una Santa Messa la cui celebrazione, nell’Aula “Miro” del Tribunale di Taranto, è stata officiata da Mons. Marco Gerardo, Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Liturgia.

È stata una celebrazione particolarmente partecipata che ha visto Mons. Marco Gerardo ribadire ai presenti nella sua omelia, anche ”condita” da aneddoti brillanti sulla professione, i precetti mirabilmente impressi dal sacerdote nella preghiera che ha composto nell’occasione donandola all’Ordine degli Avvocati.

Questo è il testo della preghiera riportato sul “santino” distribuito ai presenti: “Dio onnipotente ed eterno, tu sei la Sapienza che non conosce ombra né dubbio né incertezza. Tu hai ispirato a sant’Ivo il Bretone di unire l’esercizio della giustizia a quello della carità, per mostrare a tutti che non c’è giustizia senza amore e non c’è amore senza sapienza. Guidaci con la tua sapienza nelle scelte della nostra vita e della nostra professione, anzi del nostro servizio alle persone e alla società, perché il luogo del nostro lavoro sia un laboratorio che sappia unire la giustizia all’equità, il diritto alla sapienza, il doveroso all’umano. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen”.

Al termine della cerimonia il Presidente Antoniovito Altamura ha donato a Mons. Marco Gerardo il crest con lo stemma dell’Ordine degli Avvocati di Taranto.

Sant’Ivo Bretone, al secolo Yves Hélory de Kermartin, proclamato santo da Papa Clemente VI nel 1347, è patrono della Bretagna e degli avvocati; la sua memoria liturgia si celebra il 19 maggio, data della sua morte nell’Anno Domini 1303 a Minihy-Tréguier, villaggio della regione francese della Bretagna, dove era nato il 17 ottobre del 1235.

Ivo, chiamato anche Ivo Hélory e Ivo di Kermartin, era un avvocato divenuto prete e parroco a metà della sua vita. Studiò diritto canonico e teologia a Parigi per dieci anni e diritto civile per altri tre anni a Orléans; al suo ritorno in Bretagna nel 1262 fu nominato “ufficiale”, o giudice, del tribunale ecclesiastico della diocesi di Rennès, ma ben presto il vescovo di Tréguier lo richiese per lo stesso incarico.

Si guadagnò la reputazione di totale imparzialità e incorruttibilità, prendendosi cura speciale dei poveri citati in giudizio. Spesso tentava di persuadere i litiganti a trovare un accordo prima di ricorrere al tribunale, onde evitare processi costosi e inutili.

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