La poesia è l’arte di esprimere un’emozione, un’immagine, un fatto, un pensiero. Lo slogan della campagna elettorale con cui Nichi Vendola è stato confermato governatore della Puglia nel 2010, recitava così: La poesia è nei fatti,la migliorecampagnapubblicitaria in Italia, secondo la giuria di esperti del Galà della Politica dell’Università di Roma 3. La poesia è nei fatti ha rilanciato la poesia come valore. Le rime che raccontavano “i fatti” di Vendola contagiarono tutti.
Così,giovedì 14 aprile alle ore 20.45, dopo numerose tappe in tutta la Puglia, Nichi Vendola, per due volte presidente della Regione, torna a Koreja con Quanto resta della notte. Parole, versi e suoni in cerca di un giorno nuovo.
In scena i suoi otto capitoli poetici accompagnati e vestiti dalle musiche prodotte da Populous e dai video di Mario Amura. Parole, versi e suoni in cerca di un giorno nuovo. Si parla della patria al singolare, dei nazionalisti e dei sovranisti e della patria al plurale di chi combatte la guerra, il razzismo, il maschilismo, il suprematismo in tutte le sue forme. Si parla di noi al tempo del Covid, della cultura dello stupro e del femminicidio, del potere maschile e della sua vocazione all’onnipotenza, di lesione della democrazia, di sospensione dei diritti fondamentali di libertà, di sequestro di persona e di tortura ad opera degli apparati dello Stato. Si parla di Genova nel 2001 e di Carlo Giuliani, della miseria della politica e della crisi delle parole della vita pubblica. Si parla della morte e della nascita, della casa e della famiglia, dell’amore e del figlio, della luce di un giorno nuovo.
“Un’avventura speciale – racconta Nichi Vendola in una videointervista rilasciata a Pupiatv – quella di scrivere un monologo e di provare a portarlo sul palcoscenico di un teatro. Questa è l’avventura unica ed emozionante che mi sta capitando. Ho scritto questo monologo immaginando la notte come metafora del buio, dello smarrimento, dell’inquietudine, della paura. Sono i tempi della pandemia, tempi in cui tornano rumori di guerra. Sono i dilemmi laceranti della nostra vita, della vita di tutti quanti. Ecco, la notte viene accompagnata da queste domande e l’unica luce è, diciamo così, quella della poesia. La poesia è la lucerna che ci offre un po’ di riparo da questo buio enorme. Questo monologo, diviso in otto capitoli […]
è stato realizzato insieme alle musiche straordinarie di Populous, alle fotografie e ai video del Maestro Mario Amura, insieme all’accompagnamento alla regia di Elena Serra e con il tocco magico della consulenza amichevole di un grande uomo di teatro come Valter Malosti”
Capitolo 1. La notte. Dove si parla della patria al singolare, dei nazionalisti e dei sovranisti e della patria al plurale di chi combatte la guerra, il razzismo, il maschilismo, il suprematismo in tutte le sue forme. Dove si parla di Alan Kurdi, il bambino con la maglietta rossa simbolo di tutti i bimbi morti nel tentativo di migrare. Dove si parla di Sarajevo e di Hebron.
Capitolo 2. Il contagio. Dove si parla di noi al tempo del Covid, del distanziamento sociale, della virtualizzazione delle relazioni tra le persone.
Capitolo 3. La rimozione. Dove si parla della cultura dello stupro e del femminicidio, del potere maschile e della sua vocazione all’onnipotenza.
Capitolo 4. Lo strappo. Dove si parla di lesione della democrazia, di sospensione dei diritti fondamentali di libertà, di sequestro di persona e di tortura ad opera degli apparati dello Stato. Dove si parla di Genova del luglio del 2001 e della morte di Carlo Giuliani.
Capitolo 5. La sconfitta. Dove si parla della miseria della politica e della crisi delle parole della vita pubblica.Dove si parla di Ingrao e delle passioni che non muoiono.
Capitolo 6. La perdita. Dove si parla della morte, del peso delle assenze, della gioia del fare memoria.
Capitolo 7. Il ritorno. Dove si parla della patria di nascita, della casa, del paese, della famiglia, delle tombe più care, del tempo delle prime scoperte, della nostalgia.
Capitolo 8. L’amore. Dove si parla dell’amore, del figlio, della luce di un giorno nuovo, della fine dei sensi di colpa, dell’uscita dal ghetto, della nominazione di sé e dei propri sentimenti, del mettersi al mondo con il senso storico, politico, poetico del pride.
QUANTO RESTA DELLA NOTTE
Parole, versi e suoni in cerca di un giorno nuovo
Di e con Nichi Vendola
Musiche di Populous
Videomaking di Mario Amura
Luci di Stefano Limone
Montaggi di Sasha Mannish
Suoni di Fabio Cinicola
Assistente alla regia Elena Serra
si ringrazia Valter Malosti per l’amichevole collaborazione
Nicola Maria Vendola, detto Nichi, uomo politico e giornalista italiano (n. Bari 1958). Nel 1985 viene invitato a far parte della segreteria nazionale della FGCI, della quale è diventato vicepresidente; nel 1990 è entrato nel Comitato Centrale del PCI. Negli stessi anni scrive prima per L’Unità e poi per Rinascita. Nel 1991 è tra i fondatori del Partito della Rifondazione Comunista, nelle cui liste è stato eletto deputato dal 1992 al 2006; dal 2005 al 2015 è stato presidente della regione Puglia (riconfermato nel 2010 per un secondo mandato). Nel 2009 lascia il PRC e costituisce il Movimento per la Sinistra, poi confluito in Sinistra, Ecologia e Libertà di cui è stato presidente e portavoce. Nel 2012 si è candidato alle primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra alle elezioni politiche del 2013; avendo ottenuto il terzo posto al primo turno non ha potuto partecipare al ballottaggio che si è tenuto tra P. Bersani e M. Renzi e dal quale è risultato vincitore Bersani. Nel 2017 ha aderito al neonato partito Sinistra italiana, in cui SEL è confluito. È autore di numerose pubblicazioni, tra le quali occorre citare: Prima della battaglia (1983); Soggetti smarriti: memoria e presente nel racconto di una passione comunista (1991); Il mondo capovolto: cronache minime di fine millennio (1993); La mafia levantina: rapporto sulla criminalità organizzata in Puglia (1996); La sfida di Nichi. Dalla Puglia all’Italia (con C. Rossi, 2010); C’è un’Italia migliore (2011); Vestire gli ignudi seppellire i morti (2016); la raccolta di versi Patrie (2021).
Strade Maestre XXV edizione è un progetto di Koreja realizzato con il sostegno di Ministero della Cultura, Unione Europea, Regione Puglia Assessorato Cultura, Tutela e sviluppo delle Imprese Culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa Turistica; PACT – Polo Arti, Cultura Turismo della Regione Puglia; PiiiL Cultura; Comune di Lecce; Teatro Pubblico Pugliese – Custodiamo la Cultura In Puglia. Partner Adisu Puglia.
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