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Lecce: Culture Contro. Incontri e dialoghi per un nuovo presente

Mercoledì 6 aprile appuntamento speciale con Marco Philopat ospite della rassegna Culture Contro.

Cinque incontri dedicati alle controculture e al superamento della visione culturale dominante per disegnare un nuovo presente post pandemico ed analizzare modelli sociali e culturali che mettono in discussione le convenzioni sovvertendo codici e canoni collettivi.

L’associazione Camera a Sud in collaborazione con l’associazione studentesca Link presentano al Crocevia, in via Dorso a Lecce, quartiere Borgo Pace, la rassegna di incontri Culture Contro, incontri e dialoghi per un nuovo presente. La rassegna è finanziata dall’Università del Salento.

Tutti gli incontri avranno inizio alle 19. Ingresso gratuito.

Mercoledì 6 aprile: Marco Philopat, La storia delle controculture in Italia

Marco Philopat, punk dal 1977, è tra i fondatori di Shake Edizioni. È uno dei pochi veri conoscitori del mondo underground. Costretti a sanguinare (Shake Edizioni, 1997) è il suo libro d’esordio, in cui racconta in prima persona, in un flusso di coscienza che non utilizza punteggiatura, la sua esperienza giovanile nel movimento. Nel 2002 è uscito La banda Bellini (Shake). Entrambi sono ora ripubblicati da Einaudi Stile libero. Nel 2006 fonda insieme a Paola Mezza la casa editrice Agenzia X. Nel 2008 esce Roma KO (Agenzia X) scritto insieme a Duka, che intreccia fiction e realtà ripercorrendo trent’anni di underground romano, dagli anni settanta al G8 di Genova 2001. Nel 2011 esce Rumble Bee (Agenzia X) sempre scritto insieme a Duka. I pirati dei navigli (Bompiani 2018) è la sua ultima pubblicazione.

Altri appuntamenti:

Venerdì 8 aprile: Andrea Ferreri, Lecce 167 La periferia al centro della città

La storia e la cronaca del quartiere più grande della città raccontata dal basso, da chi ne ha vissuta l’intera evoluzione a partire dalle aule bunker per i processi alla Sacra Corona Unita fino al riscatto, ai progetti di rigenerazione urbana e allo sport come aggregatore sociale.

Andrea Ferreri è studioso di culture giovanili e sottoculture. Globetrotter, editore della casa editrice BePress, attivista e agitatore culturale, sul calcio ha già pubblicato Ultras. I ribelli del calcio (2014) e A sud di Maradona (2015). Ha partecipato con saggi, articoli e narrazioni alla scrittura di diversi volumi collettivi sullo sport, sulle sottoculture e sui conflitti sociali contemporanei.

Venerdì 22 aprile: Rote Zora (Elisa Fosforino), Mutate or Die, in viaggio con la Mutoid Waste Company

Il gruppo Mutoid Waste Company nasce nella Londra thatcheriana dall’incontro di artisti, attivisti e meccanici per creare sculture ad alto contenuto distopico, recuperando materiale di scarto. Con le loro performance hanno anticipato e influenzato la cultura rave e molte delle pratiche sociali che si sono opposte al grande business delle multinazionali dell’intrattenimento. Fin dall’inizio hanno scelto di vivere in comunità all’interno di edifici e capannoni dismessi o costruendo villaggi a impatto zero nelle zone abbandonate, come Mutonia a Santarcangelo di Romagna, convertendo camion, bus e furgoni in case sempre in movimento.
Nel loro trentennale cammino sui terreni fertili dell’underground hanno raggiunto ogni angolo del mondo, gettando i semi del suffisso oide per sottolineare il concetto di mutazione al quadrato, un’originale utopia che non tollera alcuna separazione tra vita e arte e che ha come simbolo il riutilizzo creativo del rifiuto, in alternativa ai banali modelli della società dei consumi. Mutate or die ripercorre le principali tappe del loro viaggio attraverso una moltitudine di testimonianze orali, un racconto dettagliato della loro storia alla ricerca di un immaginario ribelle ed ecosostenibile. Un vero e proprio antidoto a un futuro postapocalittico che sembra destinato a generare nuove diseguaglianze e ingiustizie e che perciò necessita di essere cambiato nel qui e ora del presente.

Rote Zora (Elisa Fosforino) è laureata in Storia e critica dell’arte, appassionata di body suspension, controculture, Internazionale Situazionista e anarcofemminismo.

Venerdì 29 aprile: Luca Benvenga, Musica hip-hop, territorio, etnicità, gioventù e violenza

La cultura hip-hop riassume il concetto di territorio, di etnicità, di gioventù.

Il suo messaggio critico è figlio di politiche sociali e culturali ben lontane dall’essere inclusive.
In questi anni, l’ampia diffusione della musica rap e trap in vari contesti territoriali, ha favorito condizioni di vita in cui a prevalere è la dimensione simbolica dei suoi interpreti.

Oggi più che mai urge interpretare questi processi di affermazione, che necessitano di un’operazione che includa uno scarto di senso tra la rappresentazione mediatica e la realtà.

Luca Benvenga, sociologo dell’Università del Salento. Tra i suoi interessi di ricerca le culture urbane e la sociologia dello sport. È editor della collana Anomalie Urbane, DeriveApprodi Editore e collaboratore de “il manifesto”.Ha pubblicato articoli su riviste scientifiche e contributi in libri, ha partecipato a programmi di ricerca, riviste e collane scientifiche e anche realizzato presentazioni in convegni e seminari nazionali e internazionali.

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